Body Building e Doping. Blitz dei Nas, perquisizioni ed arresti
Truffe in danno al Servizio sanitario nazionale, ricettazione e falso che avrebbero portato ad un presunto danno erariale di circa 1 milione di euro.
Con queste accuse i carabinieri del Nas - su disposizione del gip del Tribunale di Cosenza, Salvatore Carpino - stanno effettuando, in diverse provincie del sud Italia, un’operazione per smantellare una presunta associazione a delinquere composta da soggetti che gravitano nel settore del body building.
80 le perquisizioni effettuate stamani dai 220 militari impegnati nel blitz che ha portato inoltre a diversi arresti, divieti e obblighi di dimora. L’indagine è coordinata dal procuratore della Procura di Cosenza, Dario Granieri.
h 12:08 | Associazione per delinquere, truffa ai danni dello stato, ricettazione, falso e violazione della normativa sul "doping". Sono queste le accuse formulate a vario titolo a carico di 16 persone destinatarie di ordinanze cautelari eseguite questa mattina dai Carabinieri del Nas di Cosenza. I militari hanno sgominato un'organizzazione dedita al traffico di sostanze dopanti negli ambienti del "body Building" in diverse località del Mezzogiorno, con particolare riferimento alla città di Cosenza ed alla sua provincia.
Nove gli arresti eseguiti (a due dei destinatari sono stati concessi gli arresti domiciliari); 5 le misure di vieto di dimora, due gli obblighi di dimora. Attraverso la falsificazione di ricette mediche, gli indagati riuscivano ad approvvigionarsi nelle farmacie di alcune sostanze dopanti a base di somatotropina, una sostanza prescritta per favorire la crescita ma utilizzabile anche per far aumentare la massa muscolare, che ha però gravi effetti collaterali.
Le ricette erano scritte su ricettari rubati e firmate a nome di medici ignari. Il danno per le casse pubbliche ammonta a circa 1 milione di euro. La prescrizione avveniva, in alcuni casi, a beneficio di pazienti detenuti. Le indagini sono state avviate dal Nas di Cosenza tre anni addietro. Tra gli indagati titolari di palestre e atleti, non necessariamente professionisti, ma desiderosi di esibire un fisico muscoloso. Al riguardo gli inquirenti parlano di una vera e propria dipendenza psicologica da parte di alcune delle persone coinvolte, che non potevano fare a meno di esibire un fisico da culturista.
Nel corso delle attività di perquisizione sono state rinvenuti e sottoposti a sequestro ingenti quantitativi di sostanze dopanti e di ricette mediche del servizio sanitario nazionale di provenienza illecita. Dall'attività investigativa, avviata dal 2011 e svolta attraverso acquisizioni documentali, appostamenti e strumenti di natura tecnica, è emersa l'esistenza di un'associazione per delinquere, composta da diverse cellule operative dislocate sul territorio nazionale e soprattutto su quello calabrese. Le sostanze dopanti venivano vendute non solo ad atleti dediti all'attività di body building, ma anche a pugili. I prodotti dopanti venivano acquisiti attraverso il circuito farmaceutico - in alcuni casi con la complicità dei farmacisti - e mediante canali di approvvigionamento clandestini, anche esteri.
La capillare commercializzazione delle sostanze dopanti, talvolta somministrate direttamente dagli stessi indagati, veniva agevolata dalla disponibilità, da parte di alcuni di loro, di palestre dislocate su tutto il territorio nazionale - Sibari (Cs), Avellino, Lamezia Terme (Cz), Cosenza, Crotone, Foggia, Napoli, Taranto, Messina e Roma - con gravissimo pericolo per la salute pubblica a causa dell'assenza totale di controllo medico.
Tra i farmaci dopanti sequestrati nel corso dell'attività investigativa, ad uso umano e veterinario, vi sono l'Humatrope 12 mg 36 UI, il Norditropin Simplexx, il Saizen 8 mg, lo Stargate, il Winstrol, il Boldenone, il Sustanon ed il Proviron. (AGI)