Gip di Palmi corrotto con una ventina di escort
Il gip di Palmi Giancarlo Giusti, perquisito e indagato per corruzione in atti giudiziari nell'ambito dell'operazione condotta dalle Dda di Reggio Calabria e Milano, sarebbe stato corrotto con viaggi e soggiorni nel capoluogo lombardo pagati dagli affiliati all'associazione a delinquere. Al magistrato sarebbe stata assicurata anche la compagnia di una ventina di escort. I pm stanno cercando di capire cosa avrebbe dato in cambio al boss Giulio Giuseppe Lampada. L'altra 'toga' coinvolta, il presidente della Corte d'Assise di Reggio Calabria, Vincenzo Giglio, sarebbe stato invece corrotto con una 'spinta' alla carriera della moglie, Alessandra Sarlo, dirigente della Provincia e commissario straordinario della Asl di Vibo Valentia, poi messa sotto inchiesta per mafia.
Gli incontri con le escort sarebbero avvenuti in un hotel milanese in zona San Siro. Dalle indagini è emerso anche che il medico Vincenzo Giglio, cugino del magistrato di Reggio Calabria, avrebbe appoggiato la campagna elettorale di Leonardo Valle, arrestato oggi per associazione mafiosa, che si era candidato in un comune dell'hinterland milanese, a Cologno Monzese, senza poi essere eletto. L'avvocato del foro di Palmi Vincenzo Minasi, anche lui arrestato, avrebbe raccolto una serie di notizie riservate su alcune indagini che riguardavano il clan Valle. Anche il consigliere regionale calabrese del Pdl Giuseppe Morelli, finito in carcere, avrebbe acquisito notizie riservate rivolgendosi al magistrato Giglio, il quale gli avrebbe mandato anche un fax per tranquillizzarlo sul fatto che non ci fossero indagini penali a suo carico.
"Fateci leggere le carte. Dateci la possibilità di leggere qualcosa. Ancora non abbiamo notizie". Così il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, a margine di una conferenza stampa svoltasi a Lamezia Terme, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano di commentare l'arresto del consigliere regionale Franco Morelli, del Pdl.