Lamezia, al termine di una mobilitazione per i diritti: ringraziamenti e alcune precisazioni
Riceviamo per conto di Don Giacomo Panizza, fondatore e presidente della Comunità Progetto Sud, il quale esprime le sue considerazioni sulla risoluzione della vicenda relativa alla terapia di riabilitazione per i disabili del Centro di Via Reillo a Lamezia.
"Alla fine di una mobilitazione organizzata in difesa del diritto, per questo anno 2011, alla salute di persone fragili, il Comitato dei genitori e la Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme si sono incontrati a gioire per essere riusciti a evitare di venire mortificati da una ASP squilibrata nella sua Direzione, la quale invece di promuovere sanità pareva intenta ad aggravare malattie e disagi alle persone disabili e alle famiglie.
Con questa lettera intendo ringraziare sentitamente le persone con disabilità che hanno partecipato alla protesta, e anche quelle rimaste a casa in conseguenza della gravità delle loro malattie, assenti nonostante la loro “voglia di diritti”.
Ringrazio anche tutti i genitori e familiari che, sdegnati per il taglio delle terapie, hanno creduto che i diritti talvolta occorre difenderseli o riconquistarseli.
Dico grazie a soci e operatori e volontari della Comunità Progetto Sud, che con competenza e generosità si sono posti a fianco dei disabili durante questo periodo difficile.
Un grazie anche ai sindaci che hanno espresso solidarietà all’iniziativa di protesta, e un ringraziamento speciale al sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, per l’iniziativa provvidenziale di promuovere un confronto tra l’ASP, il Comitato degli utenti e la Comunità Progetto Sud.
Ringrazio il personale della Polizia del Commissariato di Lamezia Terme per la presenza vigile e discreta, attenta alla complessità della problematica e al delicato tema dei diritti di coloro ai quali erano state interrotte le prestazioni sanitarie.
Sono grato a quei mass media che hanno raccolto e rilanciato questi avvenimenti in tutta la loro oggettività e gravità.
Al contrario, non ringrazio il Direttore sanitario dell’ASP, dottor Mario Catalano che, durante la nostra protesta del 29 novembre, ripeteva insistentemente a noi, ai giornali e alle televisioni ch registravano e filmavano, a politici e polizia, che non si poteva fare proprio nulla, che la nostra protesta era fuori luogo e non avremmo risolto nulla. Ci invitava a protestare con la Regione, mentre invece la questione l’abbiamo risolta proprio mediante la protesta all’ASP!
Ringrazio nemmeno il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro Gerardo Mancuso, il quale forse non aveva informato noi né il “suo” dottor Catalano che “le cose erano già risolte dal giorno 24 novembre”, proprio perché quella lettera risolveva affatto nulla. Che adesso il DG puntualizzi che “il difetto di comunicazione, di cui è anche responsabile l’azienda, è relativo al fatto che il budget messo a disposizione è sufficiente per assicurare tutte le prestazioni e non solo per i bambini, come erroneamente scritto”, dice una frase contenente un “anche” in più: che vuol dire “anche”? Perché dare adito a possibili interpretazioni ambigue? Solo l’ASP è responsabile delle inesattezze di quella lettera, firmata dallo stesso dottor Mancuso.
Invece, ringrazio il dottor Mancuso quando propone ufficialmente di “istituire un tavolo di lavoro e affrontare insieme le questioni delle prestazioni a tutti i disabili, non solo ad una parte”, impegnandosi a fronteggiare insieme la risoluzione dei vari problemi che si presenteranno. Infatti, le disabilità esisteranno anche nel 2012."
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