Museo del Rock di Catanzaro: sabato new york e la beat generation
Sabato 10 dicembre alle ore 18.30 quinto appuntamento al Museo del Rock di Catanzaro in piazza Matteotti con gli incontri “Suoni e Visioni”, ideati ed organizzati da Piergiorgio Caruso, noto esperto catanzarese di storia della musica rock. Dopo il successo dell’incontro dedicato ai Rolling Stones è di nuovo la volta dei “suoni” con un viaggio tra i brani composti negli anni sessanta sulla scena newyorkese, rigorosamente ascoltati in vinile dalle collezioni private degli esperti che introdurranno i vari argomenti. Saranno tante le rarità e le curiosità in vinile presentate, ancora una volta nella veste di narratori, da Piergiorgio Caruso e Rino Amato, con approfondimenti che descriveranno in poco più di un’ora i movimenti musicali dell’epoca tra i grattacieli della Grande Mela, rivisitati in contrapposizione alla scena londinese dominata dai Beatles, dai Rolling Stones ed in generale dal Merseybeat.
Protagonisti della serata - informa una nota - saranno i complessi della beat generation di New York, in particolare i Velvet Underground, gruppo musicale che oltre ad eccezionali qualità artistiche deve la sua fama alla vicinanza culturale ad Andy Warhol e trovò una definitiva consacrazione dopo il successo discografico di Lou Reed. Il racconto si sposterà quindi dai club londinesi alle coffee house del Greenwich Village, da Bob Dylan in poi, ed oltre ai Velvet saranno proposte le band, Lovin’ Spoonful, Vanilla Fudge oppure Blues Project, che cercarono di contrastare lo strapotere d’oltremanica. Il racconto della scena musicale sarà accompagnato da aneddoti e curiosità, dall’immancabile ascolto di cover italiane di quegli anni e dallo scambio di opinioni tra i narratori, con uno sguardo particolare ai costumi della società americana negli anni del rock. Così l’incontro sarà anche l’occasione di incontrare complessi del beat italiano, dai Rokes ai Ribelli, così come gli inglesi Animals di Eric Burdon, i Mott the Hoople di Ian Hunter e Rod Stewart, per approfondire lo studio dell’influenza della scena newyorkese sulla grande stagione del beat inglese. Ancora una volta un appuntamento da non perdere con i “suoni” in attesa della proiezione, nella settimana successiva, del film Blow Up diretto nel 1966 da Michelangelo Antonioni ed ispirato al racconto Le bave del diavolo dell'argentino Julio Cortázar che riporterà al Museo del Rock le “visioni”.