Confcooperative: allarmante la situazione che vivono le cooperative sociali
"La situazione dei servizi sociali e delle cooperative in Calabria è ormai al collasso. - Comunica una nota stampa - Le cooperative che gestiscono i servizi d’assistenza domiciliare agli anziani, ai disabili, ai minori sono a rischio di chiusura poiché attendono invano che Regione, Province e Comuni si decidano ad erogare i fondi previsti affinché il loro lavoro possa continuare: I dati sono impressionanti, parliamo complessivamente di milioni d’euro, per i quali dalla Regione non sono in grado di prevedere l’effettivo stanziamento. Situazioni allarmanti in ogni provincia e in ogni comune dove c’è una cooperativa sociale. Gli operatori stanno continuando con spirito di sacrificio a portare avanti il loro lavoro, ma la corda si sta spezzando. Le cooperative sono al collasso. Hanno fronteggiato la crisi, anticipando indebitandosi ingenti somme di denaro per il pagamento della gestione delle strutture e il pagamento degli stipendi, sperando su uno sblocco imminente dei fondi regionali. Si è alla fine dell’anno, le ragionerie stanno chiudendo e non ci sono certezze sulle somme spettanti. Le cooperative sono soggetti del terzo settore organizzate “dal basso” - volenterosi che aiutano dei bisognosi - per difendere diritti fondamentali in pericolo per tutti: il diritto alla salute, all’assistenza delle persone con disabilità, dei minori, degli anziani e il diritto al lavoro di chi si prende cura di loro. Il problema vero che nessuno ascolta! I fondi regionali destinati dalle leggi sulla promozione della cooperazione sono latitanti.
La legge 28/2009 sulla cooperazione sociale non è stata mai attuata dalla sua promulgazione e la legge quadro sulla cooperazione (L.R. 13/79) è bloccata, oramai da due anni, in un limbo istituzionale del quale non si colgono le ragioni.
Non si tratta di fondi da destinare all’assistenza bensì di risorse per le imprese, per le attività produttive, che, in un momento in cui necessita dare impulso alle politiche di sviluppo, darebbero migliori opportunità di ripresa alla economia dei nostri territori. - Conclude la nota - Purtroppo, pochi rappresentanti delle Istituzioni ascoltano queste esigenze reali e se lo stato di cose perdurerà ancora per i prossimi mesi si rischia di sprofondare in una recessione economica che porterà al default di interi territori."