Le riflessioni di Lavecchia (Pd) sul degrado di Catanzaro
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Sergio Lavecchia circolo PD “F. Politano” Corvo
Il degrado ed il decadimento della città di Catanzaro e dell’intera sua provincia sono oramai “certificati” da una molteplicità di elementi. La recente “alluvione” di due settimane fa ha messo in risalto la fragilità di un territorio reso estremamente vulnerabile da uno sviluppo urbanistico dissennato e da un abusivismo edilizio tollerato se non, in molti casi, incentivato. La crisi occupazionale con le recenti vicende di Phonomedia, Fondazione Betania e delle tante altre situazioni di crisi, sta impoverendo l’economia cittadina e sta rendendo problematiche le condizioni di vita di sempre più vaste fasce della popolazione, spinte oramai sull’orlo della povertà. La popolazione giovanile che ha ripreso ad emigrare alla ricerca di opportunità che non riesce più a trovare qui e che sta rendendo la nostra città una delle più vecchie d’Italia, avanzando serie preoccupazioni anche per la speranza di un futuro diverso. Il degrado ambientale che oramai da circa 4 mesi stiamo vivendo con la sporcizia e l’immondizia divenuta una costante nella nostra vita quotidiana e che, solo grazie al fatto che non siamo in estate, non si è ancora trasformata in una emergenza sanitaria. La lista potrebbe continuare ancora, ma già queste “criticità” delineano una situazione grave ed estremamente preoccupante. Ma come se tutto ciò non bastasse adesso siamo costretti ad assistere anche ad un degrado morale che si cerca di nascondere e di non fare apparire. In questo contesto, infatti, si colloca la notizia, silenziata, della condanna avvenuta due settimane fa di 4 amministratori locali per truffa ai danni degli enti nei quali erano stati eletti (provincia e comune di Catanzaro). Tommaso Brutto (PDL ,attualmente consigliere provinciale e comunale), Peppino Ruberto (PDL,attualmente presidente del consiglio provinciale), Emilio Verrengia (PDL, attualmente vice presidente del consiglio provinciale) e Vincenzo Bruno (attualmente capogruppo PD nel consiglio provinciale) sono stati condannati in primo grado a pene variabili tra 1 anno ed 1 anno e 10 mesi di reclusione. Ora se è pur vero che fino all’ultimo grado di giudizio bisogna ritenere non colpevoli gli imputati, però una condanna di primo grado avrebbe dovuto, almeno, provocare un sussulto di dignità dei condannati, in particolare di Peppino Ruberto ed Emilio Verrengia, attuali Presidente e Vice Presidente del Consiglio Provinciale, e di Enzo Bruno, attuale capogruppo PD nel Consiglio Provinciale, i quali avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni dai rispettivi incarichi, per non gettare ombre sugli organismi che rappresentano. Non solo questo non è avvenuto, quanto nessuno ha ritenuto di chiedere agli interessati di fare un passo indietro; Consiglio Provinciale di Catanzaro e gruppo consiliare provinciale del PD, evidentemente, si sentono ben rappresentati da questi eletti che hanno approfittato del ruolo ricoperto per intascare qualche euro. Questo è il degrado morale che attraversa la nostra città e la nostra provincia: un degrado che si cerca di non fare emergere, forse perché “bipartisan”. Io in quanto elettore di questa Provincia ed iscritto e militante del PD mi sento offeso e sono indignato:
1) Verso un Consiglio Provinciale che ha perso ogni credibilità accettando di farsi rappresentare da due persone condannate per “furto”;
2) Verso le giunte provinciale e comunale (ed i rispettivi consigli), perché in un momento in cui vengono richiesti ai cittadini pesanti sacrifici per far fronte alla grave crisi economica, non hanno ritenuto di costituirsi parte civile, testimoniando una solidarietà di casta che non accetta di rinunciare a nessun privilegio;
3) Verso il gruppo consiliare del PD nella Provincia di Catanzaro, che continua a farsi rappresentare da una persona che ha utilizzato il proprio incarico istituzionale per interesse privato;
4) Verso i dirigenti, i deputati ed i consiglieri regionali del PD che giorno 12 terranno un convegno presso la Sala delle Culture della Provincia di Catanzaro per illustrare le idee per la Calabria ed il Mezzogiorno, ed al quale sarà relatore anche il suddetto capogruppo del PD in Consiglio Provinciale Enzo Bruno; mi chiedo quale credibilità potranno avere le “idee” se ad illustrarle sono persone non credibili.
La lezione avuta dal PD alle recenti elezioni regionali e comunali non sembra avere ancora insegnato nulla; fino a quando a rappresentarci saranno personaggi che sull’interesse privato e le clientele hanno costruito il proprio successo elettorale e politico saremo sempre sconfitti, perché l’elettorato va dove “gli affari” li sanno fare meglio. Forse alla luce di questa vicenda appare più chiaro il senso dell’attacco che alcuni settori del PD hanno portato ai commissari regionale e provinciale; non si vuole che cambi nulla. Io accetto l’invito fatto dall’onorevole Musi nel momento delle sue dimissioni dall’incarico di commissario e comincio a dire: MO BASTA !
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