Libri: Anime sulla collina, 12 episodi compongono la struttura del romanzo
È stata una serata magica, seguita con grande interesse da un pubblico numeroso e qualificato, ma anche tanti ragazzi. Una sala gremita come poche si vedono oggi, specie quando si tratta della presentazione dell'opera prima di un nuovo scrittore. Ciò è successo ieri sera a Soverato, alla presentazione del romanzo “Anime sulla collina” di Ranieri Menotti, pubblicato dalle Edizioni Ursini di Catanzaro, presentato nella Sala dell'Istituto Professionale Alberghiero di Stato dove Menotti insegna inglese. All'incontro organizzato dell'Università della Terza Età “Magno Aurelio Cassiodoro”, presieduta da Francesco Grisafi che ha portato il saluto ai presenti, con Ranieri Menotti, hanno partecipato Giovanni Pitingolo, Maria Palazzo e Sina Pugliese Montebello. Brani del libro sono stati letti da Marisa Gualtieri, mentre venivano proiettate alcune immagini che facevano riferimento ai personaggi raccontati nelle pagine del romanzo, quasi tutti appartenenti alla realtà locale, anche se il testo presenta alcuni capitoli frutto della fantasia eclettica dell'autore.
Dopo le relazioni ufficiali sono intervenuti nel dibattito numerosi presenti, alcuni dei quali erano proprio i diretti protagonisti delle vicende raccontate dall'autore il cui testo è al vaglio ora di una importante casa di produzione cinematografica. Particolarmente apprezzato il saluto di Michele Drosi, sindaco di Satriano, paese di nascita dell'autore e “palcoscenico naturale” di numerosi episodi raccontati nel volume. Con “Anime sulla collina”, inserito dalle edizioni Ursini nella collana “I libri dell’Elefantino”, Menotti Ranieri esordisce con una scrittura scorrevole e leggera che invita il lettore a leggere d’un fiato l’intera vicenda. Un libro, insomma, che ben si colloca nel panorama della letteratura contemporanea per la freschezza delle immagini, la fluidità della narrazione e, soprattutto, la “contemporaneità” dei personaggi, tutti frutto di un’attenta osservazione della quotidianità che l’autore trasferisce, con dovizia di particolari nei dodici episodi che compongono la struttura del romanzo.Il protagonista è Vincenzo Carvelli che sogna di diventare calciatore professionista o pittore, seguendo le orme del nonno artista, dopo aver trascorso alcuni anni a New York Un tragitto ricco di vicende, d’incontri, di amarezze, di piccole-grandi conquiste, di delusioni e di successive esplosioni di gioia per i traguardi che venivano raggiunti. Vincenzo è molto legato al suo paese e, nonostante le difficoltà attraversate dalla famiglia, cerca in tutti i modi di affermarsi dove è nato e cresciuto.
L’autoritario zio Giacinto prova a convincerlo ad abbandonare l’aspirazione calcistica per quella creativa, spingendolo a trasferirsi in America dove potrebbe fare fortuna ed aiutare la sua numerosa famiglia. Ma il vero nucleo del romanzo, come già detto, è Satriano, il paese dal quale non si vuole staccare, con i suoi personaggi variegati e le loro storie intrecciate. Vincenzo e il fratello Giuseppe sono le figure attorno alle quali ruota la narrazione. Ad un certo punto i due sono costretti a trasferirsi, uno per motivi di lavoro a Roma, l’altro per seguire gli studi in un collegio di salesiani a Torre Annunziata. All’improvviso, un evento inaspettato sconvolge la famiglia Carvelli. Gli avvenimenti si evolvono in un alone di mistero che sembra stravolgere la vita tranquilla del paese e coinvolge emotivamente gli abitanti i quali si ritrovano ad emergere come attori comprimari. Nonostante l’atmosfera di povertà che si respira all’interno della narrazione, i personaggi non tendono mai ad essere vittime ed a lamentarsi della loro condizione. Sono tutti uomini e donne forti, dal carattere temprato e mai domo, pronti a contrastare il destino che si trovano di fronte. Il romanzo di Ranieri, come tanti altri libri delle edizioni Ursini, ha il profumo intenso della genuinità, della magia di un tempo che non ha tempo, di una connotazione realistica che esce dal perimetro geografico di una comunità e di una famiglia per diventare veicolo di riflessione e di crescita sociale e umana.
“Sento il dovere di ringraziare l'editore Ursini - ha dichiarato alla fine Menotti - per aver avuto il coraggio di pubblicare a sue spese questo mio primo romanzo e per la cura e l'entusiasmo che ha avuto durante le tutte le fasi della pubblicazione. E' un editore calabrese coraggioso che ha dato a molti autori inediti come me l'opportunità di realizzare il loro primo sogno nel cassetto”.