Iniziato il settimo forum della Coldiretti Calabria, presenti 200 imprenditori

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‘’Da oggi saremo più forti ancora più convinti che la filiera agricola tutta italiana è utile per la crescita della nostra economia con l’utilizzo dei prodotti 100% italiani di Campagna Amica.”

Questo l’autorevole messaggio dopo la firma di protocolli di intesa tra la Coldiretti Calabria e Federalberghi presieduta da Vittorio Caminiti, l’Unione Regionale Cuochi Calabria con il presidente Antonio Macrì e l’associazione Pizzerie Italiane con il consigliere nazionale Marcello Lamberti. A suggellare i protocolli il Direttore del Dipartimento Turismo della Regione Calabria Raffaele Rio.

I professionisti del cibo scelgono di utilizzare i prodotti agricoli ed agroalimentari della regione insomma “Campagna Amica sarà sempre di più nei piatti e nelle pietanze e ci sarà una fitta rete di ristoratori che aderiranno alla Rete di campagna Amica. Più Calabria in tavola ha affermato Vittorio Caminiti con investimenti nelle scuole alberghiere. Maturità culturale, formazione, un impegno continuo dei cuochi sono i canoni su cui Antonio Macri si è impegnato. La Pizza è il simbolo stesso dell’Italia e l’impegno è di caratterizzarla sempre con le produzioni calabresi, quindi molto orgogliosi di aderire all’iniziativa ha detto il consigliere nazionale dei Pizzaioli Marcello Lamberti. Raffaele Rio ha detto che la gastronomia è un asset importante del turismo e questa iniziativa di oggi fa il paio con il Patto con il sorriso promosso dal dipartimento regionale al turismo al quale la Coldiretti ha aderito. Adottare un brand unico deve essere l’impegno per proiettare sempre di più la Calabria all’esterno. La partecipazione alla prossima BIT di Milano andrà in questa direzione. Dopo la conferenza Stampa, in Assemblea sono iniziati i lavori coordinati dalla giornalista della TGR Calabria Emilia de Simone. A confrontarsi in un serrato confronto i Consiglieri Regionali, Giovanni Nucera, Candeloro Imbalzano, e Giuseppe Giordano. Assenti poiché impegnati nel voto di fiducia alla Camera dei deputati gli on.li Ida d’Ippolito e Nicodemo Oliverio che comunque hanno fatto giungere una propria lettera. Dopo che un filmato ha raccontato un anno di attività della Coldiretti il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro ha rilanciato i temi delle vere riforme, dove però vi è la sensazione che ci si chiude troppo a palazzo campanella o Palazzo Alemanni, prova ne è la riforma dell’ARSSA e AFOR dove non siamo stati mai ascoltati. Il Bilancio in corso di approvazione è un banco di prova essenziale le risorse sono poche ma potevano essere meglio programmate, con una riconsiderazione dell’agricoltura calabrese; ai consiglieri Molinaro ha rassegnato alcuni emendamenti al Bilancio peraltro già consegnati all’assessore Trematerra. A guidarci, deve essere sempre la lotta agli sprechi e maggiore trasparenza.

I consiglieri regionali incalzati dalla giornalista De Simone, hanno offerto il loro impegno a favore dell’agricoltura nelle pieghe, seppur risicate del Bilancio regionale che prossimamente sarà approvato. Nucera: al centro ci devono essere le esigenze della Calabria e i fondi Europei andranno programmati in questa direzione per sfuggire alla logica delle emergenze. Giordano: no a tappe disarticolate nelle riforme ma un percorso organico. E’ necessario un impegno particolare per recuperare i fondi FAS. Imbalzano: l’agricoltura è la struttura portante della nostra economia ha illustrato il particolare impegno per il settore dell’agricoltura condividendo il forte impegno della Coldiretti nella Piana di Rosarno. Molinaro concludendo ha affermato: no ad accomunare i Consorzi di Bonifica ad altri enti perché i Consorzi sono dei consorziati e quindi dell’agricoltura e poi in modo simpatico ma fermo ha chiesto che nel capitolato per i servizi di ristorazione al Consiglio regionale venga previsto l’obbligo di utilizzare i prodotti calabresi.

h.18:06 | “Legalità strumenti di sviluppo della filiera agroalimentare e tutela del consumatore”. Un tema impegnativo ma essenziale per le imprese agricole e per i cittadini, ha aperto la parte pomeridiana del settimo Forum Coldiretti calabria in corso a Campora San Giovanni di Amantea.

Il sostituto procuratore della Procura Generale della Repubblica di Napoli Donato Ceglie autore di un libro sulle Agromafie e impegnato in questo settore con indagini che hanno fatto luce su gravi irregolarità e contraffazione non le ha mandate certamente a dire. “Esiste ha affermato un accordo tra mafia, camorra e n’drangheta per spartirsi affari a danno dei cittadini e del territorio. Per oltre 40 anni, ha denunciato, il Nord ha riempito di rifiuti il Sud, un elemento sistemico – ha aggiunto il magistrato – sistemico alle gestioni aziendali”. Gli eco mafiosi di turno, hanno distrutto il territorio, con costi gravissimi, aggressioni all’ambiente e alla salute dei cittadini in questi casi è stato rilevato impennate di malattie tumorali fino al 400%. Ha denunciato altresì un abusivismo che è la parte terminale del ciclo illecito, con cave abusive, sfruttamento della manodopera. Ma un richiamo forte lo ha fatto richiamando la responsabilità di tutti con lo stile della coldiretti, e non solo affidarsi alla azione della magistratura e delle forze dell’ordine, che sono comunque sempre a fianco dei cittadini. Il Comandate NAF del CFS col. Giuseppe Vadalà ha illustrato le azioni poste in essere testimoniando che laddove la filiera è lunga ci sono spazi per l’illegalità e davanti allo scaffale, manca la libertà di scelta.

La mancanza della legalità rende la vita difficile perché manca la libertà di scelta. L’avv. Stefano Masini, capo area ambiente e territorio della Coldiretti Nazionale, ha affermato che se l’economia della Calabria vuole crescere, deve diventare attraente ed essere attraente significa rispettare la legge, perchè la mafia è incultura. Ha denunciato la metastasi imprenditoriale della contraffazione citando dati di mezzene, prosciutti, carne in genere ed altro che arriva in Calabria in tutte le province che confermano la stima di un milione di euro di contraffazione a danno delle produzioni calabresi. Il presidente della Commissione Regionale sulla Criminalità Organizzata on. Salvatore Magarò, richiamandosi alla ispirazione ai valori della Chiesa, ha rivendicato l’impegno della commissione sul fronte non solo della denuncia ma anche delle azioni concrete poste in essere “l’impegno deve essere continuo per estirpare la gramigna e mettere da parte le mele marce”. Magarò, ha proposto alla Coldiretti di gestire un bene confiscato alla mafia che come poi ha precisato il magistrato Ceglie “può diventare la casa della legalità contro le agromafie”.