‘Ndrangheta: Corigliano sotto shock dopo sentenza “Santa Tecla”

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Corigliano si è svegliata stordita dopo la sentenza del gup di Catanzaro Tiziana Macri' letta ieri poco prima della mezzanotte nell'aula bunker di Catanzaro. Alla sbarra più di settanta imputati coinvolti nel maxi processo antimafia "Santa Tecla" e giudicati con rito abbreviato poiché accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafiosa, estorsione, sfruttamento della prostituzione. Un uragano giudiziario che il 10 luglio 2010 portò in manette anche i fratelli dell'ex sindaco Mario e Franco Straface, quest'ultimo morto nei mesi passati. Mario Straface, invece, e' stato condannato a otto anni di reclusione. Durante le indagini preliminari e' stata archiviata la posizione di Pasqualina Straface, tuttavia il consiglio comunale della cittadina ionica, per popolazione la seconda della provincia dopo Cosenza, lo scorso giugno era stato sciolto per infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata dopo mesi di verifiche da parte di una commissione di accesso agli atti. Contro questa decisione l'ex sindaco ha presentato ricorso al Tar del Lazio. Complessivamente il gup ha deciso 55 condanne a pene variabili da un anno e quattro mesi a sedici anni di reclusione, e 15 assoluzioni. Sono stati rinviati a giudizio tre collaboratori di giustizia. Il pm antimafia Vincenzo Luberto al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna di 73 imputati a pene variabili da un anno a 27 anni di reclusione.