Reggio, Fli: Perplessità sull’elettrificazione della linea jonica
"La ferrovia della linea ionica, quasi priva oramai di treni a lunga percorrenza, non è operativa perché i piani strategici dell’azienda ferroviaria ne hanno decretato inspiegabilmente la penalizzazione, non trovando,purtroppo, nel mondo politico calabrese una naturale e legittima opposizione". E' quanto sostiene il coordinatore provinciale del Fli ddi Reggio Calabria, Franco Romeo.
"I treni a lunga percorrenza - continua Romeo - erano utilizzati dagli emigrati e dalle loro famiglie che periodicamente effettuavano, nell’uno e nell’altro senso, i percorsi verso le metropoli del nord Italia ed europee ma pure dai tanti studenti universitari che frequentano i vari atenei della penisola.Tali utenti esistono ancora e per ciò che riguarda l’emigrazione purtroppo sono in aumento a causa della forte ripresa del fenomeno.
Se negli ultimi anni le ferrovie avevano riscontrato un utilizzo inferiore dei treni tale da giustificarne la graduale soppressione, ciò si è verificato unicamente per un disegno perverso della stessa azienda che utilizzava su queste tratte le peggiori carrozze ferroviarie ancora in attività prima di destinarle alla demolizione, con i viaggiatori costretti a sopportare tempi lunghissimi di percorrenza in condizioni igieniche e climatiche precarie. Tutto ciò solo per dimostrare che il binario ionico era da sopprimere e che conveniva dirottare i viaggiatori sui altri mezzi come i pulmans, che in effetti ,forti dei lauti finanziamenti regionali,hanno moltiplicato il numero delle corse a lunga percorrenza.
Di fronte a questa realtà è assurdo pensare all’elettrificazione della linea ferroviaria prima di ottenere il risultato sociale e civile di veder ripristinati i treni a lunga percorrenza con carrozze più confortanti rispetto al passato. Ed ,a tal uopo,vorrei sottolineare come la trazione diesel non è da considerare un ulteriore ostacolo al trasporto ferroviario ionico,dato che esistono ancora sul territorio nazionale circa 5000 km di binari non elettrificati, sul totale di 16 mila, che comprendono ,tra essi, linee molto attive.
Non è auspicabile pertanto attuare - conclude Romeo - qualora fosse vero, l’elettrificazione solo per continuare a soddisfare qualche altra lobby,andando a deturpare oltretutto l’aspetto paesaggistico, senza aver come contropartita un piano certo di ripristino di un dovuto e normale servizio ferroviario ionico.