Cosenza: gli auguri di Natale del sindaco Occhiuto

Cosenza Attualità

Testo degli auguri ai cosentini del sindaco Mario Occhiuto per questo Natale 2011:

"Carissime concittadine e carissimi concittadini, Eccellenza mons. Nunnari; Signori Autorità civili e militari, intendo porgervi i più fervidi auguri di buon Natale e di felice anno nuovo. Ringrazio il Vescovo per la costante vicinanza alla Casa Comunale, per come sa indicarci la giusta via con il suo magistero. Ma soprattutto per il suo affetto che, come un padre fa con i propri figli, non fa mai mancare a noi e alla città intera. Ringrazio Il Prefetto Cannizzaro, il Procuratore Capo Granieri, Il Questore Anzalone, il Comandante dei Carabinieri Ferace, e tutte le altre autorità, tenendo a sottolineare, in questa occasione, non solo la loro perizia nella affermazione della sicurezza e della legalità nella nostra città, ma soprattutto il loro lato umano, che non è nascosto dall’alto prestigio delle cariche, e dove spesso trovo il conforto quando mi imbatto nelle difficoltà quotidiane. Quelle difficoltà che spesso ostacolano la celere risoluzione dei problemi, tanti, che riguardano la città.

Con questo non voglio nascondermi dietro le carenze sistemiche e strutturali dell’ente comunale; anzi, avrò anche io delle responsabilità, e pertanto intendo chiedere scusa laddove non siamo riusciti a soddisfare qualche esigenza. Chiedo scusa anche a tutti quelli che non ho potuto ricevere per un colloquio. L’agenda di un sindaco è fitta e piena, tanto da limitare di molto la propria autonomia di scelta o di movimento. Ciononostante, abbiamo messo in campo tutte le nostre forze. L’energia, e l’entusiasmo, che abbiamo profuso in questo primo semestre è stata notevole; i progetti andranno dispiegandosi in azioni concrete e i vuoti trovati stanno colmandosi con il determinato impegno di tutti. Una sola cosa chiedo ai cittadini: di essere comprensivi e di non giudicare l’azione amministrativa con il metro del proprio tornaconto personale, o della risoluzione del problema sotto casa propria. La città è di tutti i cittadini, indipendentemente da dove abitino.

E’ chiaro che l’azione amministrativa non possa raccogliere un unanime consenso; ma deve essere altrettanto chiaro che noi lavoriamo tutto il giorno per tentare di mitigare il disagio che la crisi attuale ha amplificato: penso a tutti gli sforzi per il problema della casa, del lavoro, della ripresa del centro storico, del miglioramento dei servizi. Il percorso sarà lungo e impervio, ma son sicuro che con l’aiuto di una cittadinanza attiva e responsabile ce la faremo a realizzare una città migliore. Ed è proprio in questa ottica di sguardo fiducioso al domani che mi auguro che il Natale, con il suo significato più vero, possa dare a tutti la gioia di vivere, la gioia di guardare al futuro, il piacere e la serenità di incamminarsi verso il nuovo anno. Auguri a tutte le donne e agli uomini che compongono la nostra comunità e che si adoperano per migliorarla, a coloro che sono in difficoltà, a quelli che vivono in solitudine, ai nostri ragazzi che desiderano una prospettiva all’altezza delle loro aspirazioni. Le iniziative del Comune di questo Natale hanno visto il coinvolgimento dei privati, delle associazioni e delle istituzioni sovracomunali.

Visto il periodo di contrazione economica sarebbe stato ingiusto ed offensivo impiegare risorse enormi per organizzare solo una festa per il nuovo anno. Ma sarebbe stato ancora più ingiusto rimanere inermi e passivi senza cercare iniziative e partecipazione al fine di creare una cornice di suggestività natalizia. Il comune ha messo in campo tutta la sua fantasia e creatività per evidenziare la magia di Cosenza. E per far tornare ad essere la nostra città punto centrale di attrazione culturale e commerciale dell’intero territorio provinciale. Medesimi tratti avrà il Capodanno, durante il quale si allestirà una grande festa in piazza ispirata al sociale ed alla solidarietà. Non sarà l’assenza di una star internazionale a far venir meno il senso di fratellanza dei cosentini e la voglia di abbracciarsi in strada per augurarsi un sereno anno nuovo. Le nostre strade, addobbate e ingentilite, sono pervase da suoni e musiche, per regalarci, ancora di più, sensazioni ed emozioni, speciali e suggestive, che solo queste festività sanno donarci. Il nostro regalo è una città da vivere con le sue manifestazioni intense e sobrie.

La città che abbiamo in mente per il futuro infatti è una città ancora più bella, e questa non è che una piccola anticipazione effimera rispetto alle opere concrete e durature, e alla cura dei dettagli, su cui stiamo lavorando per la Cosenza che sarà. Le decorazioni che abbiamo ideato illuminano gli occhi, comunicano bellezza e fanno vibrare le corde più profonde dello spirito. Questa bellezza ci pervade, ci avvolge, ci commuove. Svela una piccola scintilla, un barlume della bellezza divina a tutti, credenti e non credenti. Poveri e ricchi. Ma, come scrive Victor Hugò nei Miserabili, ll giovane ricco ha cento distrazioni volgari e costose; il povero invece va agli spettacoli gratuiti offerti da Dio, guarda il cielo, lo spazio, le stelle, i fiori, i fanciulli, l’umanità in cui soffre e la creazione in cui risplende; medita e si sente grande; medita e si sente pieno di affetto. Contempla tanto l'umanità che vede l'anima quanto la creazione che vede Dio. Con gli allestimenti e le iniziative che abbiamo allocato nelle diverse zone della città abbiamo voluto offrire il nostro piccolo spettacolo gratuito, tentando di rendere visibile l’affetto per i cittadini che il Comune ed il suo Sindaco provano profondamente e intensamente, soprattutto per i più disagiati, ai quali abbiamo inteso offrire una spettacolo di bellezza.

Io credo nella bellezza intesa soprattutto come valore etico – com’è nelle bellissime parole di Papa Giovanni Paolo II - sia nel senso che l’azione virtuosa da’ luogo ad atti ben proporzionati e appropriati e quindi corrisponde ad una sorta di bellezza morale, sia nel senso che il bello può essere inteso quale il bene che si dona come spettacolo per far amare l’essere. Vi è capitato davanti ad una scultura, ad un quadro, ad alcuni versi di una poesia, o ad un brano musicale, di provare un’intensa emozione, un senso di gioia, di percepire, cioè, chiaramente che di fronte a voi non c’era soltanto materia, un pezzo di marmo, una tela dipinta, un insieme di lettere o un cumulo di suoni, ma qualcosa di più grande, qualcosa che parla, capace di toccare il cuore, di comunicare un messaggio, di elevare l’animo; e nel nostro piccolo abbiamo cercato di far diventare le strade della città, abbellendole e animandole di suoni, delle strade verso Dio, la Bellezza Suprema. In questo senso si pone uno stretto legame tra buono e bello. E la città può e deve essere il luogo dove di più e’ necessario che bello e buono si identifichino.

Il progetto di città, infatti, deve porre al centro dell’attenzione i diritti fondamentali dell’uomo come individuo e come facente parte della collettività. Penso alla casa, alla scuola, alla cultura, al lavoro, alla sanità, che sono i punti cardinali verso i quali è orientato il nostro agire di governo. Abbiamo voluto evidenziare la bellezza spirituale, inoltre, con un allestimento di luminarie di forma angelica, belle, ma che sono anche quasi un monito contro tutte le concezioni materialistiche dei tempi moderni. Gli angeli si muovono pur senza spostarsi fisicamente, pur non occupando spazio, e ci invitano a muoverci come loro, non fisicamente, ma nel conoscere, nel conoscere sempre più profondamente la verità e ad amarla. Un uomo che ha responsabilità di governo davvero cristiano deve sforzarsi di muoversi in tal senso. Un governante esprime la sintesi della sua comunità, la comunità che è un’anima collettiva, e che ha anch’essa il suo angelo custode. Ringrazio, infine, tutte le Istituzioni pubbliche e private, ad ogni livello ed al di là del colore politico, che si sono relazionate con noi con atteggiamento collaborativo e costruttivo, per aver messo a disposizione risorse finanziare, intelligenze e per il contributo di idee innovative che hanno saputo offrire. L’unità di obiettivo e l’amore per le comunità governate debbono superare ogni steccato ideologico o campanilistico.

Il Comune, lo voglio sottolineare, è aperto ad ogni forma di collaborazione con sincera passione e generosità. Il Comune deve essere un luogo capace di stringersi a tutti e spero sia riuscito a calmierare, con la solidarietà che ha saputo e potuto esprimere, un poco di quel dolore che ha colpito numerose famiglie nel presente periodo di crisi. Il Comune che guido sta tentando, con i sentimenti sinceri e con l’intelligenza operativa tipica dei giovani che fanno parte della mia squadra, di agire con efficacia sostanziando i valori di pace, democrazia e solidarietà; e ciò nella speranza che la valorizzazione dei giovani, che opero in concreto coinvolgendoli nel governo della città, esorti e stimoli altri giovani a continuare con determinazione e perseveranza il loro lavoro, i loro studi, le loro vocazioni. Le vacanze di Natale e di fine anno sono attese anche per godere un po’ di riposo nella serenità delle relazioni familiari, all’interno delle quali la riunione di individui non è somma, ma sintesi: vi è il nonno, padre, il figlio, il passato, il presente, il futuro, vi è insomma il disegno di Dio; auguro a tutti di trascorrere questo breve periodo in pace e con l’attenzione vigile al bisogno degli altri meno fortunati di noi.

Se riusciremo a fortificare i nostri sentimenti ed i nostri pensieri, potremmo essere certi che la ripresa del lavoro, con il nuovo anno, ci renderà più buoni e più forti per il vantaggio di tutti. Perchè, per cambiare il mondo, è molto più importante essere degli uomini buoni che degli uomini grandi. Formulo a tutti, infine, l'augurio che la BELLEZZA del Santo NATALE possa accompagnarci lungo tutto il corso del nuovo anno e della nostra vita.

Tanti auguri di un buon Natale e di un sereno anno nuovo"