Ferro in ricordo della tragedia della Fiumarella
"Sono trascorsi ormai cinquanta anni da quel 23 dicembre del 1961 che segnò in maniera indissolubile la storia della nostra comunità. - Comunica una nota del presidente Wanda Ferro - Allora come oggi si avvicinava il Natale, il giorno dell’anno che porta da sempre nelle famiglie quei sentimenti di amore e di gioia che restano ancora adesso valori imprescindibili di una società che ha superato il secondo millennio e viaggia con una sempre maggiore velocità di trasformazione.
Erano le prime ore del mattino quando il treno che andava da Soveria Mannelli a Catanzaro trascinò nel vuoto quelle vite così tragicamente spezzate, con i tanti ragazzi che avrebbero dovuto raggiungere le scuole di Catanzaro per ritrovare i compagni di classe nell’augurio di un Natale ormai sopraggiunto. L’orologio del tempo si fermò per il tremendo schianto sul greto della Fiumarella ed uno shock collettivo rabbuiò quelle giornate di festa ben oltre i confini dei paesi più provati dalla tragedia, della comunità di Decollatura e delle aree vicine. Fu una tragedia nazionale che occupò le prime pagine dei giornali scatenando un dibattito parlamentare che portò all’interruzione della tratta ferroviaria per molti anni. Nel terzo millennio appare incredibile che un’altra tragedia ferroviaria sia stata sfiorata appena un mese fa, tra Lamezia Terme e Catanzaro. - Continua la nota - Oltre ogni vuoto della memoria queste circostanze devono essere da monito per chiunque abbia responsabilità nel governo della cosa pubblica: una tragedia mancata è un segnale d’allarme che abbiamo il dovere di ascoltare anche per rispettare quelle settantuno vite spezzate. Dopo cinquanta anni viviamo in una società che viaggia a due velocità: alla velocità massima nel rispetto dei parametri dell’economia globale, muovendo tutte le leve necessarie per evitare il crollo della finanza, mentre sul terreno dello sviluppo, degli investimenti per le infrastrutture e delle risorse per la sicurezza della collettività, si viaggia con il freno sempre più alzato.
Alle leggi non corrispondono le giuste risorse finanziarie e sulle nostre strade, sulle nostre linee ferrate, così come in tanti luoghi a rischio, si continuano a vivere momenti di dolore e di paura. Occorre invertire questa tendenza, perché si deve e si può fare in modo che si raggiunga la più alta velocità possibile in tutte le direzioni. Altrimenti a cosa sarebbero serviti il progresso e le tante conquiste nel sociale che abbiamo vissuto in questi ultimi cinquant’anni? Dall’alto del cielo sono questi i pensieri che ci trasmettono le vittime della Fiumarella, ci invitano a fare sempre di più e dobbiamo farlo. A breve, come previsto dalle recenti manovre del Governo, saranno sconvolti gli assetti degli enti locali e probabilmente le province, a torto o a ragione, saranno prima ridimensionate e poi cancellate: il 23 dicembre del 1961 è una data che ha segnato la storia della nostra provincia di Catanzaro e che dovrà essere ricordata per sempre. - Conclude la nota - La memoria rimane una costruzione continua: il mio impegno sarà quello di contribuire a questa memoria e lo faremo prima che scada questo, forse ultimo, mandato."