Intimidazione Don Panizza. Provincia: “bisogna reagire”

Catanzaro Attualità
Wanda Ferro

"Di fronte ad un atto intimidatorio come quello compiuto a Lamezia Terme ai danni della Comunità Progetto Sud guidata da don Giacomo Panizza, le istituzioni, l'intera comunità, non possono restare indifferenti: devono reagire, ribellarsi, stringersi intorno a coloro che ogni giorno lavorano per affermare il rispetto delle regole e la cultura della legalità". Lo afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, che prosegue: "Di fronte all'attacco continuo delle organizzazioni criminali nei confronti di magistrati, amministratori, imprenditori, sacerdoti, rappresentanti delle associazioni impegnate sul territorio, il rischio è quello dell'assuefazione, del disinteresse, dell'impotente accettazione. Ebbene, la mafia avra' vinto se riuscirà a sopire il naturale senso di rivolta che in ognuno di noi nasce di fronte alle ingiustizie e alle prevaricazioni. La mafia sarà sconfitta, invece, se accanto al lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine, la società tutta riuscirà a condurre una vera e propria rivoluzione culturale fondata sull'affermazione dei valori del rispetto dell'altro, del merito, della legalità, della giustizia, della solidarieta', ma soprattutto sul rifiuto di riconoscere autorita', potere, dignita', onore, rispettabilita', a chi riesce ad imporsi soltanto con le armi, con le minacce e con la violenza. L'attentato di Natale contro il centro per minori stranieri non e' il primo compiuto contro la struttura realizzata da don Giacomo Panizza in un bene confiscato alla cosca Torcasio. Oltre a non accettare la perdita dei propri patrimoni, e' evidente che le cosche non tollerano l'impegno di chi sceglie di sostenere i piu' bisognosi, offrendo spesso un'alternativa libera e dignitosa rispetto alla strada della criminalita'. Per questo occorre che alla solidarieta' nei confronti di don Giacomo Panizza e dei volontari impegnati nel sostegno ai piu' deboli, si affianchi un impegno determinato e coeso di tutte le istituzioni e dell'intera societa' per isolare e combattere quelle organizzazioni mafiose che tentano in ogni modo di mantenere il territorio calabrese, e quello Lametino in particolare, sotto il soffocante dominio della paura e della rassegnazione".