Corigliano: si conclude mercoledì “Letteratura Natalizia” di Isabella Freccia
Il dialetto come espressione di cultura identitaria. Partendo da questo presupposto, nasce e si sviluppa, in un percorso approdato a piena e consapevole maturazione, l’iniziativa denominata “Letteratura Natalizia”.
L’idea, com’è ormai noto, è frutto dell’inventiva di Isabella Freccia, insegnante ed autrice del libro “U’ spaventapassiri nnamureti e altri racconti in coriglianese”, presentato recentemente in città, riscuotendo un notevole gradimento per numero dei partecipanti e opinioni favorevoli nella popolazione.
L’iniziativa – assolutamente gratuita e volontaria – consiste nel leggere e commentare insieme, per due volte a settimane, i racconti (venti in tutto, e corredati da foto d’epoca) contenuti nel suddetto libro, dando vita ad un vero e proprio confronto tra l’autrice e gli anziani. Il tutto – avviato i primi di dicembre e in fase di conclusione il prossimo mercoledì 4 gennaio, in concomitanza con la conclusone delle festività – ha avuto come teatro la Casa di cura per anziani “San Pio e Madonna dell’Immacolata”, situata in contrada Cozzo Giardino a Corigliano Scalo.
La proposta di Isabella Freccia è stata immediatamente recepita e accolta favorevolmente dal dott. Antonio Chiaradia, ideatore e fondatore dell’accogliente struttura, e dagli operatori della stessa, in primis il dott. Salvatore Abbossida, ma soprattutto dagli anziani che risiedono in questo luogo a loro interamente riservato, poiché allevia le menti e i cuori oltre a curare i malanni del tempo.
“Il dialetto – spiega il giornalista Fabio Pistoia, che ha curato la presentazione al volume ed ha fortemente sostenuto la pregevole iniziativa – è un patrimonio culturale che va tutelato. Ma non solo per amore di conservazione o di una malcerta identità, bensì perché una lingua, qualsiasi essa sia, è un bene soprattutto per comunicare. Il linguista Tullio De Mauro è convinto che la pluralità linguistica non è un accidente stravagante, ma un fatto fisiologico per la specie e le comunità umane. Chiunque tenti di soffocarla deve sapere che contribuisce a spegnere il cuore pulsante della stessa umanità. Ogni comunità, dunque, vive mediante due precisi elementi: la lingua e le tradizioni. È chiaro che intorno a questi elementi si sviluppano una serie di manifestazioni che mettono in campo la storia di una comunità che si sente ed è popolo ed essendo tale o avvertendo di essere tale il richiamo alle radici diventa un fatto di estrema necessità, ma anche di possibile salvezza nei confronti di uno sradicamento che si vive all’interno di una cultura nazionale. Questo è il messaggio di Isabella Freccia: donna bellissima, colta, dotata di tempra eccezionale e di sensibilità profonda, che all’amore per la sua famiglia ha affiancato quello per la sua Corigliano”.