Seminario sulle mutilazioni femminili, la Ferro: modello di integrazione
“Considero meritoria l'iniziativa avviata dal Dipartimento regionale Tutela della Salute, volta alla creazione di un osservatorio regionale che coinvolga i presidi sanitari, gli enti locali, il volontariato, con l’obiettivo di tutelare la salute delle donne immigrate, che in Calabria sono oltre 28 mila”.
Lo afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro. “Il seminario tenuto oggi (ieri, ndr) al Musmi sulle mutilazioni genitali femminili - prosegue il presidente Ferro - al quale non ho potuto prendere parte perché impegnata in una riunione in Regione, può costituire la base per l’avvio di un nuovo modello di integrazione, che riesca a rafforzare il dialogo tra culture diverse e istituzioni. Le pratiche di mutilazione genitale come l’infibulazione sono diffuse in molti paesi, e coinvolgono un grandissimo numero di donne anche giovanissime, le quali vedono irreparabilmente compromessa la loro vita di relazione, con effetti devastanti dal punto di vista psicologico, oltre ad avere gravissime ripercussioni sulla salute. Basti pensare, ad esempio, all’elevato numero di morti durante il parto per le donne che vengono sottoposte a questo tipo di pratiche e per i nascituri. In un territorio come il nostro, interessato da consistenti flussi migratori, occorre lavorare perché i genitori originari dell’Africa sub-sahariana abbandonino tali pratiche, anche grazie ad iniziative di sensibilizzazione che siano rivolte, nel rispetto della diversità culturale, ad affermare il valore del rispetto della vita e della persona”.