Plauso di Armignacca e Battaglia al presidente Wanda Ferro
“In un momento storico in cui sembra accentuarsi il sentimento di sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e dei politici, Wanda Ferro è uno dei pochi amministratori in Italia ad essere in controtendenza, incassando un sempre maggiore gradimento da parte dei cittadini”. Lo affermano i consiglieri provinciali del Pdl Nicola Armignacca e Marziale Battaglia, commentando il risultato ottenuto dal presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, che nel sondaggio “Governance Poll 2011” effettuato dall’istituto Ipr Marketing per il Sole 24 ore, sale al settimo posto nazionale nella classifica dei presidenti degli enti intermedi.
“La continua crescita di popolarità di Wanda Ferro, che è la prima donna della graduatoria e risulta essere il presidente più amato tra quelli delle province calabresi, è la prova della sua capacità di sapere gestire l’amministrazione con efficienza, trasparenza e capacità di dare risposte ai bisogni dei cittadini. Ciò – proseguono i due consiglieri provinciali del Pdl - nonostante i tagli ai trasferimenti e la sempre più pesante situazione finanziaria con cui sono costrette a fare i conti le amministrazioni locali. Difficoltà cui il presidente Ferro riesce a far fronte grazie alla sua capacità politica e amministrativa, alla sua disponibilità ad ascoltare le istanze che provengono dalle tante comunità, ad un lavoro instancabile messo in campo per affrontare le tante emergenze e per programmare e promuovere concrete e durature opportunità di crescita del territorio. Sono proprio amministratori come Wanda Ferro a segnare il solco tra enti utili e inutili. Gli enti sono utili se sono guidati da amministratori capaci di dare risposte ai cittadini e ai territori, migliorando la qualità della vita della comunità e favorendo le opportunità di sviluppo. La Provincia di Catanzaro è certamente uno di questi, e il sondaggio del Sole 24 Ore dimostra come i cittadini siano attenti e sappiano distinguere i buoni amministratori da quelli che, a fronte dei sacrifici imposti alla collettività, non sono capaci di dare alcun contributo concreto”.