Operazione Pitbull, revocata la misura cautelare per uno degli indagati
Revocato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di Rossano per il ventinovenne G.G. - difeso dall'avvocato Ettore Zagarese e dall'avvocato Giuseppe Vena - coinvolto nel processo penale Operazione Pitbull. E’ quanto ha disposto il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Rossano, nel cosentino, che ha accolto l’istanza di revoca della misura cautelare per come formulata dagli avvocati Zagarese e Vena e nella quale è stato “rappresentato al giudice come fosse possibile disporre la revoca sia per il tempo decorso dalla commissione del reato che dalla positiva condotta tenuta dal difeso; inoltre, la revoca della misura consentiva all’uomo di potersi recare a lavorare fuori Rossano”. Il Gip Letizia Benigno, ha accolto la tesi difensiva dei legali del’uomo ed ha revocato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’Operazione Pitbull è stata portata avanti dagli uomini dell’Arma che attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno tratto in arresto una pluralità di persone operanti nel basso ionio cosentino, tra Rossano, Cariati, Mandatoriccio, Mirto Crosia, Caloveto, Campana e Longobucco. Il nome dell'operazione, Pitbull, deriva dall'abitudine di uno degli arrestati di portare in auto appunto un cane di questa razza. L'approvvigionamento degli stupefacenti avveniva nel napoletano.