Spaccio di droga. Blitz nel cosentino: 24 arresti, in manette il cognato del boss di Rossano
Una vasta operazione è in corso dalle prime ore di stamani, da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza che stanno eseguendo 24 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Castrovillari, nei confronti altrettanti soggetti ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.
Sarebbe stata smantellata, secondo gli investigatori, “un’articolata e capillare rete” di persone vicine agli ambienti criminali e dedite allo spaccio nel capoluogo cosentino ed in tutta la sibaritide, con fulcro a Rossano. Nel corso delle indagini, avviate a seguito della morte di un giovane rossanese per overdose, è stato sequestrato un importante quantitativo di eroina. Tra le persone finite in manette anche il cognato del presunto boss di Rossano Nicola Acri, catturato dopo una lunga latitanza nel novembre 2010.
07:44 | Sono circa 120 i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, supportati da velivoli dell’Arma, carabinieri cacciatori e unità cinofile, che hanno eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 8 agli arresti domiciliari, 3 provvedimenti di obbligo di dimora e 2 di presentazioni alla polizia giudiziaria.
I destinatari dei provvedimenti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina a mano armata, estorsione, furto e ricettazione. Sarebbe stata così “neutralizzata – affermano gli investigatori - una fitta ed articolata rete di spacciatori operanti nel capoluogo cosentino e nel comprensorio della sibaritide”.
I provvedimenti, emessi dal Tribunale di Castrovillari, per procedimenti già avviati dalla Procura di Rossano, sono stati ottenuti sulla scorta delle indagini condotte dai militari di Rossano ed avviate dopo la morte per overdose di un giovane rossanese, avvenuta nel ottobre 2011, e nel corso delle attività investigative svolte per il tentato omicidio di Antonio Manzi e del figlio Francesco, commesso nel luglio 2011. Le investigazioni avrebbero già consentito di trarre in arresto in flagranza di reato otto persone, sequestrare ingenti quantitativi di stupefacenti e di segnalare decine di soggetti come assuntori di sostanze stupefacenti.
I particolari dell’operazione “Carambola”, così come è stata nominata dagli inquirenti, saranno resi noti alle 11 nel corso di una conferenza presso il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza.
h 15:06 | E' stata denominata in codice "Carambola" l'operazione dei Carabinieri del comando provinciale di Cosenza che hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Castrovillari (Cs) per spaccio di sostanze stupefacenti. Sono undici le persone finite in carcere, altre otto persone sono ai domiciliari. Eseguiti, inoltre, tre provvedimenti di obbligo di dimora e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli inquirenti ritengono di avere smantellato una capillare rete di persone dedite allo spaccio di stupefacenti nel capoluogo e nella sibaritide. Fulcro del traffico era la citta' di Rossano. "Si chiama operazione Carambola - ha spiegato il Colonnello Giuseppe Brancati, comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, durante una conferenza stampa - perché gli spacciatori, in un'intercettazione telefonica, facevano riferimento ad una stecca. Ovviamente parlavano in codice. Il fatto che ci sia tra gli arrestati anche il cognato del boss Nicola Acri, fa pensare che l'organizzazione fosse vicina alle cosche della 'ndrangheta".
Tra gli arrestati c'e' infatti anche Antonio Calarota, il cognato del presunto boss di Rossano, catturato dopo una lunga latitanza nel novembre del 2011. Nel corso delle indagini, avviate a seguito della morte di un giovane per overdose, sono stati sequestrati importanti quantitativi di eroina. Gli indagati sono accusati di far parte di un'organizzazione dedita alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina a mano armata, estorsione, furto e ricettazione. Le indagini sono partite dalla morte per overdose di un giovane, nel mese di ottobre del 2011, e dalle attivita' investigative svolte sul tentato omicidio di Antonio Manzi e del figlio Francesco, avvenuto nel luglio del 2011. Impegnati circa 120 militari, supportati da uomini dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, unita' cinofile e un velivolo del Nucleo elicotteri di Vibo Valentia. Eseguite numerose perquisizioni. Una persona e' ancora ricercata.
Gli arrestati sono: Pierpaolo Manzi, Alessandro Manzi, Pasqualino Veronese, Antonio Calarota, Vito Cruceli, Gaetano Morelli, Serafino Guido, Guglielmo Solferino, Mauro Salvatore Pometti, Serafino Scarlato e Cosimo Damiano De Franco, finiti in carcere. Ordine di custodia ai domiciliari per Antonella Caruso, Anthony Brogneri, Marco Gaviano, Francesco Guidi, Antonio La Banca, Loris Schiavelli, Andrea Tocci e Alfonso Russo. Obbligo di dimora per Agostino Catalano e Antonio Visciglia. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giovan Battista Fragale, Natasha Rizzo e Achiropita Sapia. (AGI)