Arresto di Nicola Acri, i particolari dell’operazione. Lombardo, si sentiva braccato

Cosenza Cronaca

"Secondo me si sentiva braccato. Per questo aveva lasciato la sua Rossano". Lo ha detto il Procuratore Capo della DDA di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo in una conferenza stampa ed a proposito dell'arresto di Nicola Acri, detto "occhi di ghiaccio", considerato elemento di spicco della 'ndrangheta calabrese e capo indiscusso del "locale" di Rossano, legato al clan degli Abbruzzese, i cosiddetti "zingari".

Al momento del fermo, Acri era appena salito su una Ford Focus, intestata ad un suo concittadino: i militari hanno dovuto sparare ad una gomma per fermarlo. Aveva addosso dei documenti falsi. "Un killer pericolosissimo", l’ha definito il Colonnello Francesco Ferace, Comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza. Acri che è stato fermato questo pomeriggio a Borgo Panigale, nel bolognese ("era li per curare alcuni suoi affari economici, insieme alla sua famiglia", riferiscono gli inquirenti) ed era insieme a due fiancheggiatori: Antonio Carbone, 39 anni, di Locri, e Franco Tedesco, 46 anni, di Catanzaro, entrambi pregiudicati. Nessuno era armato. Acri era pedinato da giorni, prima in Lombardia e poi in Emilia e non era stato fermato perché non c'erano le condizioni di sicurezza. In un caso vicino a lui si trovavano anche dei bambini e i militari hanno ritenuto potesse essere pericoloso intervenire. "Grazie all'intercettazione di un'utenza telefonica, ovviamente non intestata a lui, lo abbiamo potuto rintracciare", ha detto il Procuratore Aggiunto della DDA di Catanzaro Giuseppe Borrelli, che ha ribadito l'importanza delle intercettazioni. "Abbiamo effettuato un investimento di risorse ed energie che speriamo possa dare frutti ulteriori", ha continuato Borrelli, ricordando che l'arresto è avvenuto grazie ai Carabinieri calabresi e a quelli del Ros di Bologna. "La presenza assieme a lui di altri due calabresi, di altre province, dimostra come Acri potesse avere appoggi aleno pari a quelli che poteva avere a Rossano", ha concluso Lombardo.