Cattura boss Acri, scarcerati due fermati
Il Gip di Bologna Marinella De Simone ha disposto la scarcerazione di Antonio Carbone, 29 anni, di San Luca, e Franco Tedesco, 46, calabrese residente a Bologna, che erano con Nicola Acri, il boss della 'ndrangheta di Rossano ricercato dal 2007, quando e' stato arrestato nei giorni scorsi nel capoluogo emiliano dai militari del Ros e da quelli dei comandi provinciali di Bologna e Cosenza. A chiedere la scarcerazione dei due erano stati i difensori, avv.Fausto Bruzzese e Cesarina Mitaritonna. "La dottoressa De Simone, accogliendo le tesi difensive, ha provveduto alla scarcerazione di Carbone e Tedesco - ha spiegato Bruzzese -. E' stata dichiarata l'illegittimità dell'arresto e respinta la richiesta di applicazione delle misura cautelare, formulata dal Pm. Loro non sapevano che fosse un boss. Lui si era presentato con un altro nome. D'altronde erano in un luogo pubblico, immaginatevi se intendevano favorire la latitanza".
"Ho chiesto per Giuseppe Frassino la scarcerazione per mancanza gravità indiziaria o quanto meno gli arresti domiciliari, perché è incensurato e senza legami. Il giudice si è riservato". E' quanto ha riferito l'avv. Antonio Cappuccio, difensore di Giuseppe Frassino, il 49enne ritenuto uno dei fiancheggiatori di Nicola Acri, il boss della 'ndrangheta di Rossano ricercato dal 2007 e arrestato nei giorni scorsi nel capoluogo emiliano dai militari del Ros e da quelli dei comandi provinciali di Bologna e Cosenza. Frassino era stato posto in stato di fermo e oggi e' comparso davanti al Gip Marinella De Simone per l'udienza di convalida. E' risultato intestatario del contratto di locazione del villino di Lido Scacchi, sulla riviera di Comacchio (Ferrara), dove il boss si era stabilito con la sua famiglia. Nell'abitazione di Frassino, a Castel Maggiore, i militari avevano sequestrato un vero arsenale. "Frassino - ha aggiunto Cappuccio - ha confermato le prime dichiarazioni spontanee rese ai carabinieri nell'immediatezza del fermo". Il giudice ha sentito anche gli altri presunti fiancheggiatori finiti in manette, Antonio Carbone, 29 anni, di San Luca, e Franco Tedesco, 46, calabrese residente a Bologna, che erano con Acri al momento della cattura, e Roberto Ammirati, di 37.