Federfarma Catanzaro: continua il ritardo dei pagamenti

Catanzaro Salute

Il problema dei ritardati pagamenti dei farmacisti della Provincia di Catanzaro torna tragicamente attuale. Dopo l’ultimo incontro avvenuto in data 16/11/2011 presso la Presidenza della Giunta Regionale - Palazzo Alemanni- , le promesse sono state nuovamente disattese. Nulla di nuovo - informa una nota - rispetto al passato, un copione già scritto e pertanto prevedibile. Se non fosse che in occasione del medesimo incontro c’era stato un impegno preciso questa volta da parte dei massimi vertici della Sanità calabrese. Il presidente di Federfarma Catanzaro dott. Vincenzo Defilippo, dopo gli ennesimi inutili confronti, si dice indignato della mancanza di iniziative costruttive provenienti dalla Parte pubblica e furente dinanzi al meccanismo di finanziamento che l’Azienda ha unilateralmente instaurato per risolvere i propri problemi di liquidità: ritardare i pagamenti ai farmacisti a tempo indeterminato, chiarisce il Presidente Defilippo, con il solo onere dell’interesse al saggio legale (attualmente all’2,5%) costituisce di fatto una forma di “finanziamento” che i farmacisti attuano, non per loro volontà, nei confronti dell’Azienda che gestendo i fondi destinati alla copertura della spesa farmaceutica ad un tasso di interesse di gran lunga inferiore a quello che dovrebbe sostenere se facesse ricorso al credito bancario, produce per se stessa un risparmio di spesa. Certamente tale risparmio, aggiunge Defilippo, sarà anch’esso gestito in maniera impropria ma, sta di fatto, che ad oggi e da qualche anno, segnatamente da quando il tasso di interesse legale è all’2,50% i farmacisti titolari di farmacia privata “finanziano” l’Azienda Sanitaria.

Questa situazione - si legge ancora nel comunicato dell'Associazione provinciale titolari di farmacia di Catanzaro - è inaccettabile e fortemente osteggiata dai farmacisti che per primi subiscono oneri più elevati per fare ricorso (loro sì) al sostegno bancario a causa di una mala gestio che non è quella della loro attività bensì quella delle Aziende sanitarie da cui attendono i rimborsi. Ma i vertici della Sanità calabrese, sembrano sordi al problema. Note, telegrammi e varie telefonate, naturalmente, rimasti privi di riscontro, nel quale Federfarma Catanzaro invocava un incontro urgente con i vertici del settore per l’attuazione dell’accordo del 16 novembre scorso a meno che non voglia ammettersi che quell’incontro ha fatto da specchio delle allodole per superare, ma solo momentaneamente, lo stallo di un sistema in ginocchio. Già perché i farmacisti della Provincia di Catanzaro, tornano a farsi sentire per evitare, sostiene il loro Presidente, di fare la fine della Sanità calabrese e di essere trascinati nel suo calderone.

Lo hanno in parte già fatto - conclude Defilippo - con l’inizio delle azioni legali, già pendenti dinanzi al Tribunale di Lamezia Terme, con i Ricorsi per decreto ingiuntivo, a fronte dei quali i responsabili dell’ASP continuano a celarsi dietro il meccanismo del “blocco dei pignoramenti”, come se lo stesso fosse risolutivo di problemi che, al contrario, nelle more si aggraveranno; lo faranno con nuove e più significative iniziative giudiziarie, con lo sciopero e con quanto altro si riterrà necessario a tutelare gli interessi della categoria. Se l’ASP di Catanzaro dovesse trovarsi a corrispondere interessi e spese per ogni singola mensilità pregressa di ogni singola farmacia della provincia, chi avrebbe avuto la possibilità di dare risposte concrete ai farmacisti farà bene ad interrogarsi su come rendere conto alla collettività calabrese del possibile danno erariale che verrebbe a determinarsi.