Federfarma Catanzaro. L’adesione allo sciopero è del 100%

Catanzaro Salute

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa del presidente Federfarma Catanzaro Vincenzo Defilippo sullo sciopero di domani

"È del 100% secondo Federfarma Catanzaro l´adesione dei farmacisti della provincia allo sciopero del 30 gennaio decisa per sollecitare il pagamento, da parte dell´Azienda Sanitaria Provinciale del capoluogo, dei debiti maturati. La protesta dei titolari degli esercizi in città e provincia ha creato non pochi disagi per gli utenti. Nelle poche strutture rimaste aperte per turno, come prevede la normativa, si sono registrate per tutta la giornata delle file enormi, soprattutto anziane costrette a sobbarcarsi attese di ore. "Chiediamo - afferma il presidente di Federfarma Catanzaro Vincenzo Defilippo, che è anche presidente regionale dell´associazione dei titolari - il pagamento dei debiti relativi da agosto 2011 a ottobre 2011 a fronte delle cinque mensilità scadute (agosto 11, settembre 11, ottobre 11, novembre 2011 e dicembre 11)". Il Consiglio Direttivo convocato in seduta permanente - aggiunge Defilippo - in mancanza di ciò ha deliberato l’ulteriore sciopero per il 20 e 21 febbraio p.v.. Ci sono farmacie a rischio di fallimento ed è qualcosa che noi non possiamo permettere che accada.

Viene da dire: cambiano i governanti ma il governo è lo stesso. Alle numerose richieste di ottenere un colloquio con la direzione generale della Regione Calabria e con il direttore generale dell’ASP di Catanzaro, finalizzato a discutere del grave problema del ritardo nei pagamenti delle distinte contabili mensili, non vi è stato alcun cenno di collaborazione da parte dei vertici regionali. Parole !!!!! Un comportamento, questo, che non lascia spazio ad interpretazioni alternative rispetto alla solita: la Sanità calabrese sicuramente vive un momento talmente difficile da non consentire commenti né tantomeno lamenti ma quando il ritardo raggiunge livelli ingestibili, quando una manovra finanziaria rischia di mettere seriamente in ginocchio alcune farmacie, il minimo che si possa fare è parlarne. I farmacisti della Provincia di Catanzaro, rappresentati da Federfarma, ancora una volta, non ci stanno ad essere messi da parte senza troppo rumore. L’esasperazione è alle stelle considerato che i farmacisti convenzionati da tempo sono tagliati fuori dalla rosa delle uscite finanziarie dell’ASP di Catanzaro, titolari di un legittimo diritto di credito nei confronti della Parte Pubblica, sacrosanto corrispettivo di un servizio prestato quotidianamente sul territorio a favore della comunità. Dopo l’ossessione regionale del Piano di Rientro troppe volte messo avanti dall’amministrazione Loiero, la nuova squadra regionale, impegnata a raccogliere i cocci lasciati dalla precedente, lascia passare indenni i giorni e i mesi, mentre la situazione dei rimborsi ai farmacisti da drammatica diventa tragica e la possibilità di affrontare il problema dei pagamenti mensili, senza la pretesa di risolverlo, diventa ogni giorno più remota.

Il rapporto con un passato che sembra non avere soluzione di continuità, nonostante le promesse elettorali, delude e amareggia i farmacisti di Catanzaro e della Calabria intera, tanto da non escludersi iniziative incisive nelle prossime settimane. Non è certo una questione di principio ma la protesta è nei confronti di un sistema chiuso, che non accenna approcci al dialogo costruttivo. È per questo che è intenzione dei farmacisti della Provincia di Catanzaro utilizzare gli strumenti che la legge riconosce per la manifestazione delle loro doglianze, nel pieno rispetto della comunità e mantenendo pur sempre aperta la strada della concertazione purché seria e concreta. Per mercoledì 1° febbraio p.v. le farmacie della provincia di Catanzaro, su disposizione della Commissione di Garanzia, sono state escluse dalla proclamazione di chiusura nazionale delle farmacie private. Pertanto, i farmacisti della provincia di Catanzaro, oscureranno le vetrine per unirsi alla protesta indetta a livello nazionale contro il decreto sulle liberalizzazioni".