Lettere in redazione: “la superficialità di coloro che dovrebbero tutelare i cittadini”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera mandata alla nostra redazione da una cittadina di Reggio Calabria:
“Egregio Direttore, le scrivo perché vorrei portare a conoscenza dei cittadini e di tutti coloro che seguono la sua testata, quello che mi è accaduto qualche giorno fa al centralissimo mercato di Piazza del Popolo di Reggio Calabria. Avevo acquistato un pantalone qualche giorno prima, in una bancarella del mercato gestita da uno straniero credo nordafricano (preciso la presunta nazionalità perché è parte della vicenda), ma non soddisfacendomi di taglia, sono ritornata il giorno dopo a cambiarlo. Con mia enorme sorpresa mi sono imbattuta in una vera e propria casbah, tutte le bancarelle gestite da stranieri, ammucchiate tra di loro ed i cui titolari, alla mia richiesta di sostituzione del pantalone, mi rispondevano di non averlo venduto, indirizzandomi allo stesso tempo, verso la bancarella vicina. A causa della confusione e vista la mia non più giovane età, mi sono letteralmente disorientata, non riuscendo più a capire chi veramente mi avesse venduto il capo di abbigliamento. A questo punto, smarrita ed anche un po’ arrabbiata mi sono rivolta ad alcuni Vigili Urbani notati in zona qualche istante prima, raccontando l’accaduto.
Dopo aver brevemente esposto i fatti e credendo di poter risolvere la controversia con l’aiuto delle istituzioni preposte, mi sono sentita rispondere da uno dei Vigili, che loro non erano preposti per quel tipo di servizio, ma solo per elevare contravvenzioni alle auto in sosta e che io ero in torto, perché avevo acquistato merce contraffatta. A questo punto meravigliata ed attonita, sono andata su tutte le furie a causa della risposta ricevuta e ho subito chiesto se loro fossero a conoscenza della presenza di merce contraffatta in vendita sulle bancarelle del mercato. Per tutta risposta mi hanno confermato che ne erano a conoscenza, che per questo il giorno prima erano state elevate delle contravvenzioni a riguardo e che loro non potevano farci nulla. Mio malgrado, visto il completo disinteresse degli organi preposti, ho ribadito con fermezza, che non ci può essere legalità a causa delle leggerezza con la quale vengono presi in considerazione i cittadini e con la quale vengono gestite le loro denunce. Le chiedo pertanto di voler pubblicare questa mia, al fine di portare a conoscenza, anche delle istituzioni, la superficialità di coloro che dovrebbero tutelare i cittadini”.