Cosenza. Arrestato Consigliere provinciale
Il Consigliere provinciale Giuseppe Carotenuto, 52enne capogruppo di "Calabria Riformista", è stato arrestato a Cosenza nell'ambito di un'indagine sulla gestione dei fondi antiusura e confidi. L'uomo è presidente della cooperativa di garanzia Fidi Opus Hominis.
L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Cosenza, è stata condotta dai carabinieri. Il provvedimento cautelare riguarda anche altre due persone Giovanni Vecchione, che ha ricoperto ruoli dirigenziali nella cooperativa e, Giovanni Falanga, professionista cosentino di 58 anni. L'accusa per i tre è di associazione a delinquere, truffa e peculato. I tre, per l'accusa, grazie al ruolo ricoperto in consorzi di garanzia fidi si sarebbero impossessati di 500 mila euro facendosi dare parte dei finanziamenti ricevuti dalle aziende o pagare commissioni non dovute. Carotenuto è stato anche consigliere al Comune aderendo al Pdl.
h 16:30 | Risulta indagato anche l'ex direttore di un istituto di credito. 'Una vera e propria banca privata con fondi pubblici'. Cosi' il procuratore aggiunto di Cosenza, Domenico Airoma, ha definito il sistema con cui il consigliere provinciale Giuseppe Carotenuto è finito in manette questa mattina per la gestione dei fondi antiusura e confidi. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, "i mutui agevolati, 20 milioni di euro tra il 2009 e il 2010, sono stati distribuiti -ha spiegato Airoma, che ha partecipato alla conferenza stampa insieme al procuratore Dario Granieri- seguendo criteri del tutto arbitrari e clientelari. Con provvigioni elevate, fino al 10%, per gli indagati". Dalle indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, che ha costituito un pool di investigatori per il fenomeno dell'usura, è emerso che il consigliere provinciale fosse dedito all'attività usuraria già da tempo e sia persino entrato in possesso di un ristorante a causa dell'insolvenza di un imprenditore usurato.
Lo stesso personaggio era presidente della cooperativa di confidi Opus hominis, con cui distribuiva denaro a condizioni agevolate. "I fondi messi a disposizione dal Ministero dell'economia e delle finanze, e in parte dalla Camera di commercio, erano destinati a quei soggetti -ha spiegato il comandante provinciale dell'Arma Francesco Ferace- che non hanno avuto accesso al credito istituzionale e che hanno potuto rivolgersi a questo sistema dei confidi che a condizioni agevolate. Il progetto principale era sostenere le piccole e medie imprese e gli esercenti di piccole attività commerciali in difficoltà. Anche lì la delinquenza e il malcostume è riuscito a mettere la sua mano andandosi a impossessarsi di ristoranti e strutture".