Sanità: peculato, frode e truffa nel cosentino, 26 indagati

Cosenza Cronaca

Gli agenti del commissariato di polizia di Rossano hanno proceduto all’esecuzione di due misure cautelari ed hanno notificato 24 informazioni di garanzia a diverse persone, alcune delle quali in servizio all’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e presso i presidi ospedalieri di Rossano, Corigliano Calabro e Cariati.

L'accusa è di associazione a delinquere, peculato, frode nelle pubbliche forniture e truffa in concorso. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 nella sede del commissariato di Rossano. (AGI)

h 9:51 | C'è anche l'autista di un'ambulanza tra le due persone che stamattina sono state destinatarie di un obbligo di dimora, nell'ambito di un'operazione. La polizia avrebbe scoperto che numerose persone si appropriavano della benzina dei mezzi dell'ASP di Cosenza, per usarla per i propri automezzi. Inoltre venivano falsificati i rapporti relativi ai turni dello straordinario. Alcuni medici sono poi accusati di aver redatto falsi certificati, utilizzati per cause riguardanti incidenti stradali.

h 17:06 | L'operazione del Commissariato di Rossano è stata denominata "Self-service" a causa delle tante video riprese effettuate nelle aree di servizio della zona, che documentano come gli indagati, in tutto 24, tra cui diversi dipendenti dell'Asp, utilizzassero le schede della benzina dell'azienda sanitaria provinciale di Cosenza per rifornire le proprie autovetture. Un dipendente avrebbe perfino clonato la scheda dei carburanti, vendendola poi ad una terza persona. Le indagini sono partite da alcune segnalazioni venute dal posto fisso di polizia dell'ospedale di Rossano, che ha anche raccolto delle denunce di cittadini che si erano accorti degli abusi. Si scoperto poi che due dei tre medici indagati, in servizio nell'ospedale di Corigliano Calabro, insieme ad un dipendente dell'Asp, falsificavano anche i certificati medici, utilizzati per farsi pagare dalle assicurazioni. Cinque dei dipendenti si sarebbero invece scambiati più volte il badge magnetico, per risultare presenti anche quando non c'erano.

E poi c'era anche chi avvisava subito le pompe funebri per la morte di qualche anziano. " stata un'attività' articolata e complessa, iniziata nel febbraio del 2011" ha detto il dirigente del Commissariato di polizia, Raffaele De Marco. "I dipendenti dell'Asp indagati sono in tutto 10, tra cui tre medici - ha aggiunto - ed incredibile vedere come si appropriavano della benzina dei mezzi dell'Asp o denunciavano la sostituzione di pezzi di ricambio, quando invece facevano montare sui mezzi dei pezzi usati". (AGI)