Sanità: Direttore Generale interdetto per 2 mesi dall’Asp Cosenza
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza hanno proceduto alla notifica al Direttore Generale dell’A.S.P. di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, di un Provvedimento di interdizione dall’esercizio delle proprie funzioni all’interno dell’Asp di Cosenza per la durata di due mesi ed emesso dal Gip del Tribunale di Cosenza, Luigi Francesco Branda, su richiesta del Procuratore Capo della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri, del Procuratore Aggiunto, Domenico Airoma, e del Sostituto Domenico Assumma.
Si tratta di un provvedimento emesso sulla base degli esiti delle attività di indagine concluse - relativamente ad un primo filone investigativo - lo scorso mese di settembre e - per un secondo troncone - nel mese di febbraio di quest’anno.
Tali attività, svolte nel settore del contrasto delle frodi al Sistema Sanitario Nazionale, hanno riguardato sostanzialmente l’indebito conferimento, da parte dell’A.S.P. di Cosenza, di incarichi legali ad un avvocato esterno, G.N., senza il rispetto di alcuna procedura ad evidenza pubblica e senza la preventiva autorizzazione regionale, per come chiesto dalle norme di settore, ma soltanto su base fiduciaria nonostante l’Ufficio Legale dell’A.S.P. avesse in organico otto professionisti interni.
Nel provvedimento di interdizione, infatti, il G.I.P. evidenzia come “…il Direttore Generale Scarpelli, a fronte di una asserita carenza di organico all'interno dell'ufficio legale dell'A.S.P. di Cosenza, anziché stipulare convenzioni di incarico con professionisti scelti mediante procedure di evidenza pubblica, ha designato, di fatto, l’avvocato quale consulente legale di riferimento, procedendo al conferimento di innumerevoli incarichi di patrocinio legale in favore del medesimo, per attività duratura e non limitata al singolo procedimento, per un notevolissimo importo complessivo delle parcelle, senza specificazione della precipua competenza del nominato in relazione all'attività svolta, determinando la liquidazione, nel periodo di gestione Scarpelli, di compensi ingiusti per 900.000,00 euro circa in favore del suddetto avvocato.
Le manifeste violazioni di legge e i plurimi elementi emersi in sede di indagini comprovano la doppia ingiustizia e il dolo intenzionale che caratterizzano i reati di abuso d'ufficio contestati in rubrica. Si deve certamente affermare che il conferimento di innumerevoli incarichi conferiti dallo Scarpelli all'avvocato per la prestazione di servizi legali da quest’ultimo effettuati in favore dell'Asp, come riassunti nell’imputazione e documentati con l’acquisizione delle relative delibere, sia avvenuto in violazione di legge.
In merito al conferimento di incarichi legali, anche la Commissione Prefettizia di Accesso presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, nella relazione conclusiva del 10 giugno 2013 - citata dal G.I.P. nell’ordinanza – ha stigmatizzato il comportamento del management dell’Azienda Sanitaria cosentina.
Nel corso delle indagini, inoltre, era stato, tra l’altro, accertato che per un lavoratore dipendente non solo veniva stabilita indebitamente la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno ma, addirittura, allo stesso veniva consentito, senza alcun titolo abilitativo, l’esercizio – quale praticante abilitato - del patrocinio legale per contenziosi dell’Azienda Sanitaria.