Discarica abusiva e ricettazione. Due arresti e tre denuncie
Discarica abusiva e ricettazione. Due arresti e tre denuncie
Due arresti e tre denuncie dei Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia e della Stazione di S. Gregorio D'Ippona. Questo il risultato dell'ultima operazione antinquinamento condotta nel capoluogo.
I militari hanno infatti effettuato un controllo all'interno di una officina del piccolo centro alle porte della città ed hanno scoperto come Antonio Farfaglia, classe '55, ed il proprio figlio Giuseppe, dell'81, entrambi già noti agli investigatori, avessero illegalmente ammassato oltre 20 quintali di rifiuti speciali altamente inquinanti all'interno e nelle immediate vicinanze dei locali della propria attività.
I Carabinieri, al momento del loro arrivo, hanno trovate carcasse di veicoli, cumuli di parti meccaniche e di carrozzerie delle più disparate auto, cataste di pneumatici usurati e numerose batterie di auto ormai esauste lasciate un po' ovunque, sia all'interno dell'officina che intorno al palazzo, tanto che anche i campi circostanti erano disseminati dei residui delle operazioni di manutenzione che giornalmente venivano svolte dai due.
Come se non bastasse le batterie, oramai inutilizzabili, erano tranquillamente lasciate in stato di abbandono e i liquidi fuoriusciti sparsi in tutta la zona circostante con evidenti rischi, non solo per l'ambiente, ma anche per la salubrità dell'aria e la salute dei residenti.
Mentre erano in corso le operazioni di sopralluogo, inoltre, gli uomini della Benemerita si sono accorti di alcune parti di un veicolo che riportavano l'effige della nota azienda di conserve alimentari Callipo.
Incalzati dagli inquirenti sulla provenienza delle parti meccaniche i due non hanno saputo rispondere ed il loro mutismo è cresciuto mano a mano che la carcassa di una Lancia Y emergeva dalla massa dei rottami sparpagliati un po' ovunque.
Ai Carabinieri non c'è voluto molto per scoprire che le fiancate e gli altri pezzi ritrovati erano tutto ciò che restava di un veicolo rubato nel mese di gennaio a Vibo Valentia ed intestato proprio alla nota impresa alimentare.
Così, al termine di tutti gli accertamenti, a finire in galera con l'accusa di realizzazione di una discarica abusiva di rifiuti speciali inquinanti sono stati Antonio e Giuseppe Farfuglia che, come se non bastasse, insieme all'altro figlio dell'uomo, anch'egli impiegato nell'impresa di famiglia, si sono visti denunciare anche per la ricettazione del veicolo rubato rinvenuto nell'officina.
Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se altre auto rubate nella zona siano state utilizzate dalla famiglia per trovare a buon mercato parti meccaniche altrimenti molto costose.