Corigliano: la piccola Giulia Montera parte per Milano
Nuovo viaggio per la piccola coriglianese Giulia Montera: il 30 gennaio si apriranno per lei le porte dell’ospedale “Carlo Besta” di Milano. Una partenza sofferta e travagliata a causa delle non certo rosee condizioni economiche della famiglia. Certo che spendere, così come si evince da fatture e ricevute, oltre 20mila euro in 20 mesi, non sappiamo per chi è cosa da nulla. Certo non è facile per la famiglia Montera, ma tutto questo è stato reso possibile dalla caparbietà di mamma Maria, donna che non molla ed è determinata a fare il possibile per sollevare al meglio sua figlia dagli errori umani di malasanità, motivo per il quale i genitori della bambina hanno presentato una denuncia penale (a tal proposito, a sostegno della veridicità dei problemi di salute di Giulia e della giusta azione di solidarietà avviata, i genitori della bambina hanno anche di recente denunciato i titolari di quattro profili Facebook per calunnia e diffamazione).
“Una partenza non rosea – spiega la mamma di Giulia, Maria Lauricella – anche per le controversie interne tra Regione Calabria e Comune di Corigliano. Sembra infatti che se da una parte la Regione ha detto subito sì alla nostra Giulia, dall’altra il Comune faceva ostruzionismo attraverso i suoi assistenti sociali. Di certo c’erano i miei animi agitati e le chiare accuse, certamente non sottovoce, che si sono udite nella giornata di ieri in tutto l’edificio dell’Ariella, all’indirizzo particolare degli assistenti sociali (in primis, questo è stato l’attacco con lo scontro evitato grazie al buon senso delle parti, rivolto alla dott.ssa Torchiaro, con, è inutile nasconderlo, il corpo dei vigili urbani in allerta).
Mia figlia deve partire, la Regione ci ha aiutato, ma i Servizi Sociali del Comune facevano ostruzionismo: ben quattro ore per preparare una determina. Comunque, grazie alla Regione in primis, all’interessamento di alcuni settori del Comune, rappresentati dal dott. Santo, dal commissario Scialla e dalla dott.ssa Pettinato, la piccola Giulia parte. Il tutto senza dimenticare il profilo Facebook di Maria Lauricella, dove è permanente la richiesta di aiuto con indicazione di apposito conto corrente dove poter versare, e dove comunque alcune persone hanno finora risposto, seppure con poco. Anche stavolta il giusto ed il doveroso ha dato i suoi frutti, anche se il personale dei servizi sociali, e mi riferisco alle assistenti sociali, ha mostrato ancora una volta le sue lacune”.
“La piccola Giulia – spiega il giornalista Fabio Pistoia, che cura dal punto di vista comunicativo la campagna di sensibilizzazione per conto della famiglia della bambina e dell’Associazione Onlus “Una lotta per la Vita” – ha tutto il diritto di partire per un suo diritto costituzionalmente garantito. Giulia ha il diritto di curarsi, se non per guarire quantomeno per migliorare le sue condizioni di salute e la sua qualità di vita. Per trasparenza, i genitori della piccola coriglianese fanno anche sapere che la richiesta di aiuto economico non viene chiesta perché Giulia deve pagare le visite, ma perché le stesse, dato che sono fatte in regime ambulatoriale, necessitano di permanenza in quel di Milano, con le naturali spese di viaggio e permanenza stessa