Inaugurazione Anno Giudiziario a Catanzaro, in aumento truffe a fondi UE
"Nel distretto giudiziario di Catanzaro sono in aumento i reati relativi all'indebita percezione di contributi e finanziamenti dello Stato e della Comunità Europea". Lo ha detto il Presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "In un territorio - ha aggiunto - caratterizzato da un tessuto imprenditoriale di tipo parassitario, avvezzo culturalmente a trarre vantaggio illecito e facile da erogazioni e finanziamenti pubblici, gli uffici del distretto hanno registrato l'aumento delle indagini per fatti-reato in violazione della legge 488/92 e fatto emergere un diffuso programma criminoso che vede interagire imprenditori, professionisti e funzionari pubblici per l'illecita intercettazione di ingenti risorse pubbliche da destinare a fini esclusivamente privati di facile arricchimento".
Nel corso della relazione Migliaccio – scrive l’Ansa - ha evidenziato anche che "é costante il numero di reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, a dimostrazione della persistente presenza di tale fenomeno sull'intero territorio e nonostante i periodici interventi repressivi. A tale segnalazione fanno eco gli allarmanti rapporti dei procuratori della Repubblica di tutto il distretto".
h 12:14| L'economia di Catanzaro e della provincia "risulta infiltrata, salve sporadiche presenze di elementi provenienti dal Vibonese e dal Crotonese, specialmente da gruppi di etnia rom, dediti ai reati da strada e al traffico di stupefacenti". La denuncia è del presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, il quale nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario ha dedicato ampio spazio al fenomeno che caratterizza il capoluogo di regione. "A differenza delle organizzazioni rom Cosentine - ha affermato Migliaccio - quelle Catanzaresi non presentano caratteri di mafiosità, risultando l'uso della violenza principalmente destinato ad imporre il rispetto della gerarchia interna; esse, inoltre, hanno struttura rigidamente familiare". Riprendendo la relazione presentata dal procuratore distrettuale di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, il presidente della Corte d'Appello ha aggiunto che "i traffici di stupefacenti organizzati dagli zingari catanzaresi, che hanno occupato interi insediamenti dell'hinterland cittadino, appaiono peraltro causa di forte preoccupazione nella pubblica opinione, anche in quanto hanno trasformato le cosiddette piazze di spaccio in veri e propri fortini dai quali - e' scritto nella relazione - gli abitanti originari sono stati espulsi e nei quali e' praticamente precluso l' accesso a quella parte di cittadinanza non ascrivibile tra i consumatori di droghe".