Udc Calabria: “I giovani non pretendono regali”

Calabria Politica

“Con l’ennesimo aumento del tasso di disoccupazione, cresce anche la nostra preoccupazione, già di per sé alta, su quelle che sono, attualmente, le prospettive, sia nel futuro che nel breve termine, per le nuove generazioni”. Lo sottolineano i Giovani Udc Calabria, che per bocca del proprio coordinatore regionale, Giuseppe Idà, commentano gli ultimi dati sulla disoccupazione diffusi dall’Istat e l’appello del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché si eviti di lasciare eredità spaventose per i giovani. “Da sempre, quello della disoccupazione, è un tema che ci sta particolarmente a cuore e verso il quale avvertiamo forte interesse e grande sensibilità. Proprio per questo, nel registrare i dati diffusi dall’Istat, non possiamo non focalizzare l’attenzione su un argomento che, inevitabilmente, va a toccare da vicino le famiglie e soprattutto ogni singolo giovane. Serve uscire dal tunnel, così come ha rimarcato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. E’ giusto ed opportuno che nessuno si sottragga ai sacrifici necessari per venir fuori dalla crisi ed è altrettanto fondamentale quella coesione sociale che, da tempo, si auspica da più parti. Quel che però dobbiamo capire e quel che la politica e le Istituzioni hanno il dovere di comprendere, è un concetto chiaro ed abbastanza semplice: non si può lasciare, sulle spalle delle nuove generazioni, un peso ed un’eredità come quella del debito pubblico e, in tal senso, l’accorato appello lanciato dal Presidente Napolitano ci conforta e ci offre qualche speranza in più: ma è arrivato il momento di agire” – asserisce, ancora, Giuseppe Idà, che prosegue: “La fase due del Governo Monti non può prescindere da un’attenta e concreta politica di ridimensionamento del debito pubblico e di interventi che possano mirare, con intelligenza e valutazioni di prospettiva, ad interventi a favore delle nuove generazioni. Ai giovani, la politica, deve saper riconsegnare la speranza di credere nel proprio futuro, partendo dalla valorizzazione del merito e delle professionalità. Non accettiamo regali, ma non possiamo nemmeno consentire che, sulle nuove generazioni, come accennato in precedenza, possano gravare pesanti eredità. Il mondo delle istituzioni si spenda fattivamente e riconquisti la fiducia ed il ruolo di centralità e di garanzia che gli spetta, in modo tale da ridare un sicuro punto di riferimento ed isolare, di conseguenza, coloro i quali, da questo periodo di crisi, vorrebbero solo trarre vantaggi personali, screditando intere generazioni di uomini impegnati in politica, che hanno il diritto e, secondo noi, il dovere – le conclusioni di Idà, che è anche capo della segreteria politica nazionale dei Giovani Udc - di reagire e di dare risposte”.