Guccione su ammodernamento linea ferroviaria jonica
“Cosa fanno il Presidente Scopelliti e la Giunta regionale di centrodestra per bloccare la politica dei tagli e delle soppressioni intrapresa da Trenitalia negli ultimi cinque anni nei confronti della Calabria e dei calabresi?. Quali iniziative intendono assumere per scongiurare la chiusura definitiva della linea jonica fortemente penalizzata da una serie di decisioni pesanti, che vanno tutte in direzione di un progressivo isolamento di un’intera area della Calabria?”. - E’ quanto chiede, in un’interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta regionale, on. Giuseppe Scopelliti, il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione. - “La Giunta regionale della Calabria -ricorda Guccione- nelle scorse settimane si era impegnata ad attivare ogni azione necessaria all’ammodernamento della ferrovia Jonica Sibari-Crotone-Reggio Calabria, attraverso la stipula di specifici Accordi di Programma Quadro tra la stessa Regione Calabria, il Governo Nazionale e le Ferrovie dello Stato, utilizzando i fondi Europei 2007/2013 ed inserendo tale obiettivo tra le priorità della programmazione dei fondi stessi.
Di quell’impegno non solo non si è saputo più nulla, ma i tagli e le soppressioni continuano ad essere effettuate come se nulla fosse, mentre il nuovo piano industriale di Trenitalia non prevede alcun investimento sulla linea jonica, mostrando più attenzione ai costi e ai ricavi che ai bisogni delle popolazioni e del territorio e determinando così il completo isolamento e l’abbandono di un’intera area della Calabria. Basti pensare che nei prossimi giorni 35 lavoratori di Trenitalia saranno trasferiti dalla stazione di Crotone lontano dalle proprie case e 12 lavoratori degli appalti ferroviari sono già in cassa integrazione! Ma vi è ancora dell’altro: oltre alla cancellazione dei collegamenti a lunga percorrenza tra la Calabria ed il resto del Paese si continua a registrare la progressiva e quotidiana soppressione di molti treni regionali che vengono utilizzati soprattutto dai pendolari per raggiungere i luoghi di studio e di lavoro, a causa del materiale obsoleto e della mancanza di pezzi di ricambio; gli orari dei collegamenti regionali sono ormai assolutamente inadeguati; il numero dei treni previsti è assolutamente insufficiente; il trasporto-merci su rotaia è ormai sul punto di essere dismesso; la manutenzione delle stesse rotaie e degli impianti elettrici, i settori di controllo della circolazione, la gestione degli impianti fissi e delle stazioni sono in procinto di subire enormi riduzioni e, infine, ciliegina sulla torta, il posto di controllo della circolazione della linea tirrenica, inizialmente previsto a Reggio Calabria e per il quale erano stati stanziati 20 milioni di euro, è stato spostato definitivamente a Napoli”.
“Questa agonia lenta e costante -commenta Guccione- non è nient’altro che l’anticamera della chiusura delle ferrovie per la Calabria e per i calabresi. Tutto ciò nonostante nei giorni scorsi il Governo Nazionale abbia annunciato uno stanziamento di 10 miliardi di euro a favore delle infrastrutture del Sud”.
“I calabresi, al pari degli altri cittadini delle altre regioni italiane –conclude il Consigliere regionale dei democrat- pagano le tasse e hanno lo stesso, sacrosanto diritto alla mobilità e la necessità di spostarsi agevolmente all’interno del Paese e dell’Europa, usufruendo di un servizio efficace ed efficiente.
La Giunta regionale ed il presidente Scopelliti devono mettere da parte gli annunci roboanti e le false promesse, dicendo in maniera chiara e definitiva se e quali iniziative intendono assumere perché vengano evitati ulteriori danni e penalizzazioni ai nostri concittadini, garantito il posto di lavoro ai lavoratori delle ferrovie calabresi che rischiano di perderlo, immediatamente ripristinati tutti i treni a lunga percorrenza soppressi, migliorati e incrementati i collegamenti regionali, sostenuto e privilegiato il trasporto-merci su rotaia, anche attraverso il completamento, tra l’altro più volte annunciato, delle infrastrutture di collegamento con il porto di Gioia Tauro”.