Reggio, rifondazione comunista: no alla distruzione della piana di Gioia Tauro
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Flavio Loria segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista
“Fiero del risultato da annunciare alla Nazione, il ministro all’Ambiente Corrado Clini ha reso noto la chiusura della procedura per il rigassificatore di Gioia Tauro, incontrando i giornalisti sul tema dell’emergenza gas di questi gelidi giorni. Dal 2002 si parla della realizzazione di un rigassificatore da collocare nella Piana di Gioia Tauro, a San Ferdinando appunto. Sin da allora Rifondazione è al fianco dei cittadini che, anche attraverso una raccolta firme, hanno mostrato da subito le preoccupazioni per la realizzazione dell’ennesima grande opera, ovvero “ecomostro” in quel territorio. Il Prc reggino ribadisce l’assoluta contrarietà non solo a questa singola manovra ma a tutta la strategia di distruzione del territorio della Piana di Gioia Tauro. Il Governo Monti, in piena sintonia programmatica col precedente Governo Berlusconi, si dimostra insensibile alle istanze di utilizzazione e valorizzazione delle risorse presenti in loco che provengono dalla Piana di Gioia Tauro, che in un contesto di tagli indiscriminati quali quelle sul trasporto pubblico locale e ad opera di Trenitalia oppure i lavori infiniti dell'Autostrada A3 SA-RC, delle pesanti vicende relative all'inceneritore di Gioia Tauro che comporta che le strade di quei luoghi rimangano per giorni pieni di cumuli di immondizia, la drammatica situazione lavorativa e lo scarso impegno per il rilancio del Porto, oltre che l'abbandono di prospettive per l'intero comparto agricolo, addensano nubi minacciose con pesanti ripercussioni sulla qualità della vita delle popolazioni. Come PRC abbiamo sostenuto che non è solamente l'impianto di rigassificazione a dovere essere bocciato ma anche tutte quelle mega opere, spesso pagate con i soldi di tutti i cittadini, che violentano i territori, distruggono l'agricoltura, fanno incetta di profitti con alcuna distribuzione per il territorio. Lo scorso 7 gennaio la manifestazione indetta per i due anni dalla c.d. rivolta dei neri di Rosarno aveva queste parole d'ordine cui vogliamo dare continuità: nel farlo, esprimiamo vicinanza e forniremo supporto alla giovane organizzazione “San Ferdinando in movimento” che da tempo si batte contro questo ennesimo sopruso, consapevoli che il futuro della nostra terra parte da oggi. In questa direzione, come già preannunciato dal capogruppo PRC alla Provincia, Giuseppe Longo, ci renderemo promotori di un ordine del giorno da inserire alla discussione dei consigli comunali al fine di democratizzare un procedimento che come al solito passa sulle teste degli interessati immediati quali i cittadini.”
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