Brancaleone: gestiva illegalmente una struttura di sua proprietà, sequestrati 90 cani
Nel corso dei servizi di controllo e sorveglianza del territorio predisposti dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria, finalizzati principalmente alla prevenzione e repressione degli illeciti nel settore ambientale e agro-forestale, il personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale congiuntamente ai Reparti di Brancaleone e San Luca, hanno sequestrato un allevamento abusivo di cani rilevato nella località “Razzà” nel comune di Brancaleone, di cui faceva commercio, anche tramite annunci su internet.
P.A. di anni 55, privo di qualsiasi autorizzazione sanitaria necessaria, gestiva illegalmente un allevamento di cani adibito maldestramente all’interno di una fatiscente struttura di sua proprietà. All’interno dell’improvvisato canile, che si estende su di una superficie complessiva di circa 240 mq, l’indagato ha realizzato ben 23 box con materiale precario, quali lamiere, brande metalliche ed altro, custodendovi ben 90 cani di varie razze, di cui molti privi dell’obbligatorio microchip identificativo. Le mangiatoie e gli abbeveratoi, anch’essi malamente realizzati con materiale di risulta, erano del tutto fatiscenti ed inadeguati, così come confermato dal veterinario incaricato quale ausiliario di P.G. a seguito di una capillare ispezione dei locali.
Da un’attenta verifica delle condizioni igienico-sanitarie del canile, si sono riscontrate carenze evidenti nella custodia degli animali, costretti in soprannumero all’interno di angusti e sporchi box, con evidenti segni di malnutrizione, disidratazione e magrezza patologica. Per tali motivi P.A. è stato denunciato per maltrattamento di animali e tutti i cani e l’intera struttura sono stati posti sotto sequestro penale.
La legge 189 del 20 luglio 2004 ha definitivamente sancito, quale reato penalmente rilevante, il maltrattamento degli animali, quali esseri senzienti nonché il loro impiego in combattimenti clandestini o in competizioni non autorizzate quindi P.A. dovrà rispondere del presunto reato sopra ipotizzato nonché del reato di gestione illecita di canile abusivo in precarie condizioni igienico sanitarie.
Il sequestro preventivo è stato convalidato dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Locri.
Su delega della Procura della Repubblica, sono in corso ulteriori accertamenti atti a fare chiarezza sull’intera vicenda, viste le condizioni di salute degli animali e la fatiscenza ed inadeguatezza dei box dove erano custoditi, la stessa Procura ha disposto il loro trasferimento in strutture idonee dove potranno recuperare un’ottimale condizione di salute.