Bancarotta fraudolenta, 3 arresti nel cosentino

Cosenza Cronaca

Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza ha dato esecuzione a 3 ordinanze di custodia cautelare, di cui 1 in carcere e 2 agli arresti domiciliari. Tali provvedimenti riguardano Pino Termine, 39 anni di San Marco Argentano, Giulio Sartori, 79 anni di Piacenza, e Oscar Imbrogno, 38 anni di Roggiano Gravina, amministratori pro-tempore e/o soci della fallita Termine Group srl ed altre società collegate, operanti nel settore della commercializzazione di mezzi agricoli.

La condotta delittuosa attribuita agli indagati è quella di bancarotta fraudolenta pre-fallimentare e post-fallimentare per avere nella veste di amministratori della suddetta società, dichiarata fallita dal tribunale di Cosenza con sentenza del 13.01.2010, distratto liquidità, giacenze di magazzino e beni mobili ed immobili aziendali del valore di oltre 3 milioni e mezzo di euro, così sottraendoli all’attivo della massa fallimentare.

L’operazione di oggi rappresenta la conclusione di una complessa ed articolata attività ispettiva avviata nel mese di giugno del 2009 durante la quale il nucleo di polizia tributaria ha individuato una frode carosello attuata dalla fallita Termine Group srl attraverso l’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, conclusa con il recupero a tassazione di costi indeducibili per oltre due milioni e mezzo di euro ed iva dovuta per circa seicentomila euro.

Nell’ambito della verifica fiscale i militari avevano già attenzionato una serie di operazioni di gestione a carattere straordinario che apparivano da subito prive di valide ragioni economiche ed imprenditoriali, soprattutto in considerazione del fatto che erano intercorse tra società riconducibili a persone del medesimo gruppo imprenditoriale.

Idati così raccolti, cui si è aggiunta una serie di ulteriori elementi derivanti da segnalazioni di operazioni sospette legate all’erogazione di contributi pubblici, hanno completato un grave quadro indiziario che, immediatamente posto all’attenzione dell’a.g. inquirente, ha dato avvio ad ulteriori approfondimenti. Le ulteriori investigazioni di polizia economico-finanziaria così eseguite dalle fiamme gialle hanno portato all’acquisizione dei necessari elementi di prova volti a corroborare le ipotesi di reato inizialmente formulate.

Degno di nota si ritiene essere un singolare episodio che ha visto protagonista il principale indagato termine pino allorquando ha cercato di sottrarre all’inchiesta copiosa documentazione, di importante valore probatorio, sottoposta a sequestro a seguito di perquisizione violando i suggelli dei locali dove era stata cautelata. Infatti, nottetempo, dopo aver caricato il materiale su di un furgone nella sua disponibilità, è stato colto in flagranza nel corso di un controllo su strada cui aveva tentato di sottrarsi dandosi a precipitosa fuga.

Il complesso delle attività svolte, che ha riguardato condotte pluri offensive poste in essere dagli indagati, ha consentito alla procura della repubblica di Cosenza di richiedere l’applicazione delle misure cautelari personali oggi eseguite, nonché il sequestro preventivo delle quote di sei società ad essi riconducibili del valore di complessivi euro 390.000,00, terreni e fabbricati situati nel comune di San Marco Argentano del valore di circa 1.570.000,00, nonché attrezzature e macchinari (trattori agricoli, escavatori ecc.) del valore di circa € 1.000.000,00, oltre a beni gia’ sottoposti a pignoramento del valore di € 411.000,00.