Abusivismo edilizio a Reggio, denunciati i responsabili
Dalla continua e costante attività di controllo del territorio del comprensorio provinciale da parte dei Reparti operativi del CFS e dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, il personale operante, in tre distinte operazioni, ha sequestrato tre costruzioni abusive e deferito, in stato di libertà, alla relativa Autorità giudiziaria competente i presunti responsabili di tali opere. Tale attività si colloca nell’ambito dei servizi contro l’abusivismo edilizio disposti dal Comando Provinciale, che già nei giorni scorsi, aveva dato significativi risultati.
Il Reparto di San Roberto, durante uno dei controlli quotidiani del territorio di competenza, notava, all’interno del paese di San Roberto una struttura in cemento armato e laterizi, in corso di costruzione, da adibire probabilmente a civile abitazione di due piani sopra elevati. Dopo opportuni accertamenti a carico del personale presente sul cantiere, ed identificato il titolare della costruzione da cui si appurava la mancanza di qualsivoglia autorizzazione a costruire, il Reparto di San Roberto poneva sotto sequestro il manufatto deferendo alla competente Autorità Giudiziaria R.G. di anni 54, per abusivismo edilizio e per la violazione della normativa in materia paesaggistico-ambientale.
Il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, congiuntamente al personale del Comando Stazione di Reggio Calabria, durante un controllo del territorio operato nella località “Torrente Saetta” di Motta San Giovanni (RC) ha denunciato, sempre per abusivismo edilizio, tale A.M. di anni 34 che stava realizzando, sulla sponda destra del medesimo torrente, una struttura in cemento armato, con copertura costituita da fogli di lamiera a un solo spiovente. Dalle misurazioni eseguite, è risultato che il manufatto aveva le dimensioni di mt. 24 x 5 circa oltre che, all’interno di esso, era in fase di realizzazione una voluminosa mangiatoia sempre con calcestruzzo e laterizi. Privo di alcun permesso a costruire, l’indagato, ha dichiarato che la struttura sarebbe servita come ricovero di capi ovi-caprini non avendo a disposizione una stalla dove custodirli. Le opere abusive sono state sottoposte a sequestro.
Nella località “Monte Callea”, in agro del comune di Cardeto (RC), il Comando Stazione di Reggio Calabria competente per territorio ha rilevato e sequestrato un capannone di forma rettangolare di mt. 10 x 17 ed un vano annesso di mt. 6 x 4 circa adibiti ad allevamento di bestiame, nonché un ricovero per maiali ed una tettoia realizzata tra la porcilaia e lo stesso capannone. Tutte le strutture menzionate erano realizzate in muratura ordinaria fatta eccezione per la tettoia. A.A. di anni 59 e M.V. di anni 68, al momento del controllo non presenti sul luogo ma indicati quali proprietari del fondo in questione, sono stati denunciati in stato di libertà. Tra l’altro, le deiezioni dei suini, non erano opportunamente convogliate e smaltite come previsto dalla legislazione in materia ambientale e pertanto gli indagati dovranno rispondere anche di scarico abusivo di reflui provenienti da animali. Alle persone deferite alle competenti Autorità giudiziarie sono stati contestati i reati di deturpazione di bellezze naturali, realizzazione di manufatti in calcestruzzo armato in assenza del necessario permesso a costruire come disposto dal DPR 380/2001 e senza il preventivo nulla osta paesaggistico ambientale.