La solidarietà dell’Arci all’istituto Gatti di Lamezia
"Una decina porte distrutte, varie finestre in frantumi, piante gettate contro le pareti, atti vandalici nei bagni e nei corridoi e tracce di sangue, ancora rosso, in un lavandino. - Comunica una nota - Quello appena descritto non è lo scenario di un film, ma la presa diretta di un terribile e oltraggioso atto vandalico che ha visto vittima, in questa fredda e carnevalesca mattina di martedì 21 febbraio 2012, l’Istituto Comprensivo Statale “Saverio Gatti” sito nel quartiere di Capizzaglie a Lamezia Terme. Già da ieri era partito il count down per la manifestazione Il giorno che non c’è che, tra meno di una settimana, vedrà la città di Lamezia, proprio dal quartiere di Capizzaglie e dall’I. C. Saverio Gatti, protagonista di una manifestazione frutto di “un movimento culturale fatto di associazioni, cittadini e cittadine perbene che immaginano, tutti insieme, il giorno che non c'è più la ’ndrangheta.” L’I.C. Saverio Gatti opera da anni in un territorio difficile e continuamente offeso da atti e azioni criminali. L’intera scuola è una “scuola di frontiera” ma, nello stesso quartiere, vivono anche tante famiglie perbene che, insieme all’Istituzione Scolastica, operano quotidianamente con forza, energia e coraggio per costruire percorsi di legalità, giustizia e democrazia. Circa la matrice dell’atto, che si tratti di un’azione suggerita dalla criminalità organizzata oppure di un gesto feroce di giovani in pieno disagio sociale, saranno gli inquirenti a stabilirlo. Noi, in quanto cittadini di questa comunità, esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra più ferma condanna per l’atto vandalico e intimidatorio subito dall’Istituzione scolastica lametina. E, ancor più, vogliamo far sentire la nostra vicinanza alla dirigente, al corpo docente e al personale ATA e, soprattutto, a tutti i bambini e a tutti i ragazzi che frequentano quella scuola e che sono chiamati ad essere, fin da subito, cittadini onesti e consapevoli. - Conclude la nota - Ma la solidarietà e l’indignazione non bastano. È più che mai necessario che la comunità tutta: cittadini, forze sociali, istituzioni civili e religiose si mobilitino a difesa e a sostegno di una istituzione scolastica che opera, con fare silenzioso, deciso e costante in una quotidianità a volte troppo complessa pur nella certezza che solo attraverso la formazione di menti pulite e oneste si contribuisce a costruire una nuova coscienza collettiva."