Gioia Tauro: Tripodi su patto sviluppo area vasta
In relazione agli articoli di stampa apparsi in questi giorni sulla mancata adesione dei commissari prefettizi dei Comuni di Gioia Tauro, Rosarno e S. Ferdinando alla sottoscrizione del "Patto per lo sviluppo dell'area vasta della Piana di Gioia Tauro", avvenuta lo scorso 11 marzo su iniziativa del presidente della Giunta regionale Agazio Loiero e dell'assessore regionale all'Urbanistica Michelangelo Tripodi, per evitare che si determini una dannosa confusione, l'assessore precisa quanto segue: "I commissari prefettizi dei tre Comuni hanno posto un problema di natura formale, relativamente alla sottoscrizione dell'accordo, firmato invece da altri 30 tra sindaci e commissari prefettizi dei Comuni della Piana, motivando la necessità di sottoporre l'adesione al Patto ad un atto preventivo delle Commissioni straordinarie che reggono i Comuni sciolti per infiltrazioni di mafia. Motivazione legittima, ben accolta dalla Regione Calabria, che rispetta le procedure legittimamente assunte dai commissari prefettizi, e che porterà certamente all'adesione dei tre importanti Comuni individuati dal POR Calabria al documento di programmazione territoriale condiviso da tutti gli altri Enti Locali del territorio.
Diversa angolazione assumerebbe invece una eventuale polemica di natura 'politica' dei commissari sulla opportunità di sottoscrizione di un documento unitario di tutti gli Enti Locali della Piana, promosso dalla Regione Calabria, che mal si concilierebbe con la natura indipendente ed apolitica dei commissari prefettizi, funzionari del Ministero dell'Interno, e che si assocerebbe a valutazioni di parte e strumentali in cui certamente i commissari non dovrebbero essere coinvolti.
Occorre quindi fare chiarezza sul quadro di riferimento in cui si è collocata la sottoscrizione del Patto. I Comuni della Piana di Gioia Tauro e dell'Aspromonte, già associati ai PIT 19 e 20, hanno approvato (unitamente ai tre Comuni commissariati di Gioia, Rosarno e S. Ferdinando) due importanti Piani strategici in cui hanno definito un ambito coordinato ed unitario di programmazione nel merito delle politiche di sviluppo urbano dei Comuni della Piana, individuate come elementi strategici di pianificazione, che si collegavano alle strategie del Porto di Gioia Tauro, ma che definivano un contesto ben più ampio delle politiche e delle filiere di sviluppo territoriale. Gli stessi Comuni hanno quindi deciso di costituire una Associazione dei Comuni della Piana e dell'Aspromonte, come referente unitario della negoziazione con la Regione per l'attuazione dei programmi cofinanziati con i fondi comunitari, fermo restando la titolarità dei Comuni singoli o associati sull'attuazione e l'esecuzione dei progetti, che si è candidata con la Regione a rappresentare tutto il territorio per l'attuazione dei piani di sviluppo. Piani che sono stati dettagliati nel "Patto per lo sviluppo" sottoscritto, che prevedono investimenti sull'Asse Città Aree Urbane misura 8.1 del POR FESR per circa 42 milioni di euro per i PISU (Progetti Integrati di Sviluppo Urbano), che riguarderanno i tre Comuni di Gioia Tauro, Rosarno e S. Ferdinando, e le misure compensative per tutti gli altri comuni che saranno coinvolti nel PISU; dello stesso Asse per la misura 8.2 "Sistemi Territoriali" sul POR FERS e del PAR FAS per circa altri 66 milioni di euro che riguarderanno tutti i Comuni della Piana di Gioia Tauro, e che hanno appunto costituito uno strumento unitario di rappresentanza e coordinamento per il complesso delle funzioni di programmazione. Che presuppone anche la costituzione di un Ufficio unico di Piano, finalizzato alla razionalizzazione delle procedure tecniche ed amministrative, che è peraltro espressamente previsto dal Testo Unico degli Enti Locali e regolamentato dalle convenzioni tra Comuni ai sensi dell'art.30 del D.Lgs. 267/2000 e dalla L.R. 15/2006. Si ribadisce che la giornata dell'11 marzo di sottoscrizione del Patto è stata una giornata storica per la Piana di Gioia Tauro, anche per la scelta senza precedenti assunta dai comuni della Piana di Gioia Tauro di unirsi per fare andare avanti un progetto integrato di sviluppo del territorio senza privilegi per nessuno e senza esclusioni per nessuno. Si tratta di una scelta storica quella di mettersi insieme dei diversi Comuni, finora divisi dalla atavica litigiosità di campanile dei Comuni calabresi, che certamente i commissari prefettizi non vorranno alimentare, e che per la prima volta hanno scelto di unificare e integrare strumenti di rappresentanza e di governo dei processi di programmazione. È stato grazie a tale impegno unitario e integrato che le risorse per i progetti di sviluppo territoriale della Piana sono stati implementati fino a 108 milioni di euro, rispetto ai 42 inizialmente assegnati, e che tutti i Comuni dell'area potranno beneficiare di opportunità e di investimenti diversamente non ipotizzabili. Tutto ciò è stato però dovuto anche all'impegno profuso dal sottoscritto, dall'assessorato all'Urbanistica della Regione Calabria, che, in collaborazione con l'assessorato alla Programmazione, hanno inventato nel POR Calabria l'idea della "Città Porto" di Gioia Tauro, finora sconosciuta, inserendo la stessa tra le otto aree urbane previste e finanziate col Por Calabria integrando in una azione strategica e pianificata il complesso degli Enti Locali che insistono sull'area portuale e sul suo retroterra. L'assessorato all'Urbanistica della Regione Calabria intende portare fino in fondo l'impegno per una strategia integrata di sviluppo dell'area di Gioia Tauro, sostenendo l'azione di concertazione per uno sviluppo equilibrato e coerente con i fabbisogni reali del territorio, valorizzando la positiva esperienza di 'governance' unitaria che tramite l'Associazione è stata creata per la prima volta sul territorio, senza che ciò possa determinare la venuta meno delle responsabilità e delle competenze che i singoli Comuni o le loro forme associative devono assicurare nei provvedimenti di attuazione del POR Calabria 2007/2103. La Regione Calabria è ovviamente sicura di trovare al proprio fianco in questa strategia qualificante i commissari prefettizi, garanti della legittimità, dell'interesse pubblico e della trasparenza dei processi e delle comunità loro affidate, che mai potrebbero prestarsi ad operazioni eterodirette di strumentalizzazione politica o peggio di operazioni di parte. A tal fine l'assessorato all'Urbanistica della Regione ha già attivato, per la necessaria velocizzazione delle procedure, attese le note scadenze di disimpegno automatico dei fondi comunitari a fine 2010, una riunione urgente con i commissari prefettizi e con l'Associazione Comuni della Piana per consentire il concreto avvio della progettazione finanziata sull'Asse Città".