Sfruttamento della prostituzione, cinque arresti nel catanzarese
Cinque persone (Antonio Romano, Francesco Senno, Giovanni Costanzo, Sesto Crocco, Umberto Chilelli) sono state arrestate dai carabinieri di Lamezia Terme con l'accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La misura cautelare applica a uno dei fermati la custodia in carcere, a quattro i domiciliari e altre due persone sono state sottoposte all'obbligo di dimora.
L'INDAGINE ha riguardato lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione di circa 10 senegalesi e nigeriane maggiorenni, sul tratto della Strada Statale 18 compreso tra i Comuni di Nocera e Lamezia Terme, nel catanzarese. I cinque accompagnavano le “lucciole” sul luogo di lavoro e le andavano a riprendere riaccompagnandole a casa dove le sorvegliavano e portavano loro i pasti.
I dettagli dell'operazione saranno resi nel corso della conferenza che si terrà stamani alle 10.30 in Procura a Lamezia ed alla quale parteciperà il procuratore Salvatore Vitello.
h 15:12 | L'operazione ha avuto origine da una notizia acquista dai militari della Stazione di S. Eufemia Lamezia, infornati che alcune donne di colore di cittadinanza straniera stazionavano in Via Montello a Lamezia Terme in attesa di essere prelevate da qualcuno per espletare l'attività di meretricio. Sulla base di tali segnalazioni i militari hanno scoperto un giro di persone che assistevano una decina di prostitute senegalesi e nigeriane, provvedendo ad accompagnarle da Paola (Cosenza), dove vivevano in un albergo, a Lamezia Terme e nelle zone limitrofe dove svolgevano la loro attività. Le indagini hanno evidenziato che le persone arrestate prestavano assistenza ad un gruppo di prostitute. Da qui la decisione di chiedere un' ordinanza di custodia cautelare che il giudice delle indagini preliminari ha accolto. I destinatari del provvedimento sono Umberto Chilelli, di 68 anni, di Fiumefreddo Bruzio (Cosenza), finito in carcere, mentre ai domiciliari sono stati posti i lametini Sesto Crocco (44), Antonio Romano (64), Giovanni Costanzo (45) e Francesco Senno (56).
Sono accusati a vario titolo di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I particolari dell'operazione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Vitello, dal sostituto Rossana Espostito che ha coordinato le indagini, dal capitano Stefano Bove, comandante della compagnia Carabinieri e dal luogotenente Costantinopoli, comandante della Stazione Carabinieri di S. Eufemia. Nell'inchiesta sono stati denunciati in stato di libertà anche alcuni tassisti che venivano contattati telefonicamente dalle ragazze quando giungevano a Lamezia da sole in treno per farsi accompagnare sui luoghi della prostituzione. Secondo l'accusa, i quattro lametini si occupavano del trasferimento delle ragazze da Paola a Lamezia, a Pizzo (Vv) e su alcuni tratti della statale 18 a Nocera Terinese (Cz). Chilelli, invece, per gli investigatori è colui che faceva accompagnare le donne, organizzava le trasferte, si preoccupava che fossero rifocillate e controllava che non ci fossero problemi con i clienti o controlli della polizia. Chilelli riceveva parte del denaro guadagnato dalle ragazze, tutte con regolare permesso di soggiorno come badanti o con visti turistici. Nella zona di Lamezia Terme la prostituzione veniva esercitata in alcuni casolari abbandonati nelle contrade Rotoli e Carra'.