Riti “vodoo” per costringerle a prostituirsi: blitz contro la tratta delle nigeriane
Farebbero parte di un'organizzazione in grado di far arrivare clandestinamente nel nostro Paese decine di giovani donne nigeriane costringendole a prostituirsi anche con la violenza e con le minacce, addirittura con dei riti vodoo/juju, la magia nera, per fargli ripagare il debito contratto per il viaggio, che ammonterebbe a ben 30 mila euro.
Queste le accuse mosse a sette persone, un italiano e sei nigeriani, dalla Dda di Catanzaro che stamani - nell'ambito dell'operazione denominata "Locomotiva" - ha emesso a loro carico un fermo con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, acquisto e alienazione di schiavi, immigrazione clandestina, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione, con l'aggravante della transnazionalità.
I provvedimenti sono in corso di esecuzione da parte dei carabinieri di Lamezia Terme - agli ordini del comandante della compagnia, il tenente colonnello Massimo Ribaudo - non solo nella città della Piana ma anche nel reggino, in particolare a Rosarno, spingendosi finanche in Toscana, a Livorno
Secondo gli investigatori, che hanno iniziato a indagare sul fenomeno nel gennaio scorso e dopo la denuncia di una delle giovani vittime, farebbero tutti parte di uno “strutturato e pericoloso sodalizio criminale” che operava in diverse località italiane e che aveva anche delle ramificazioni in Nigeria e Libia.
Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza in programma alle 11 alla Procura della Repubblica di Catanzaro.