Idà (Udc) solidale con Don Giacomo Panizza

Calabria Attualità Giovanni Folino

“Quanto accaduto nella notte di sabato, oltre che ad un preoccupante atto intimidatorio, rappresenta la chiara volontà, da parte della malavita organizzata, di frenare la virtuosa azione di lotta e di contrasto alla stessa ‘ndrangheta, portata avanti con non poche difficoltà dalle forze dell’Ordine, dalla Magistratura e dalle Istituzioni”. E’ quanto afferma il vice segretario regionale dell’Udc, Giuseppe Idà, commentando l’intimidazione perpetrata ai danni del centro di assistenza disabili realizzato dalla comunità di don Giacomo Panizza in uno stabile di Lamezia Terme e confiscato alla cosca Torcasio. “A distanza di pochi mesi, ahinoi, dobbiamo registrare l’ennesimo atto intimidatorio che non trova giustificazione alcuna e che va a colpire un centro all’interno del quale si effettua assistenza a persone diversamente abili, che andrebbero rispettate e tutelate più di ogni altra cosa.

Questo atteggiamento irriguardoso e minaccioso, pertanto, deve essere condannato, con fermezza e con convinzione. Non possiamo assolutamente consentire – prosegue il giovane esponente dell’Unione di centro – che strutture o che gente, quotidianamente, al servizio del prossimo possano finire nel mirino della malavita. Stigmatizzando quanto verificatosi a Lamezia Terme, mi sento in dovere di appellarmi agli organi inquirenti, affinchè facciano luce su questo triste e grave episodio e, soprattutto, affinchè si tutelino strutture, come il centro “Dopo di noi”, importantissime e nevralgiche per la loro valenza sociale e di assistenza. Un accorato appello, altresì, anche alle nuove generazioni tutte: che si schierino in difesa di chi cerca di donare un sorriso ai meno fortunati e di unirsi a quella che è una battaglia per la cultura e per il futuro della nostra terra, contro ogni tipo di mafia e di fianco a grandi uomini come, in questo caso, don Giacomo Panizza” – le conclusioni di Giuseppe Idà.