Regione, incontro operativo sulle problematiche legate ai succhi di agrumi calabresi
L’Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra ha incontrato – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta - una delegazione delle organizzazioni di produttori e trasformatori di agrumi della Piana di Gioia Tauro. L’incontro è nato allo scopo di verificare, tempestivamente, la fondatezza di alcune notizie diffuse recentemente, relativamente alla rinuncia da parte di importanti multinazionali all’acquisto di succo concentrato di agrumi calabresi. Rinuncia presumibilmente motivata da un ipotetico sfruttamento del lavoro di extracomunitari da parte di aziende produttrici di agrumi. Il quadro emerso dalla riunione è preoccupante ed il problema rischia, se non affrontato con la giusta serietà, di avere un effetto che va al di là del semplice fatto congiunturale.
“In prima analisi - ha detto Trematerra - bisogna pensare agli agricoltori e, pertanto, occorre ricomporre il quadro di insieme senza pregiudiziali, ribadendo che le produzioni dei succhi calabresi sono di qualità, anche certificata, un fatto, questo, comprovato anche dalla presenza, tra gli acquirenti, di importanti multinazionali. Giova a tal proposito ricordare che le forniture di succo alle grandi multinazionali sono precedute dalla verifica del rispetto di rigidi protocolli produttivi che, oltre agli aspetti qualitativi, prevedono anche aspetti etici e sociali. Nel caso specifico oggetto d’attenzione, si tratterebbe di scelte aziendali effettuate sull'onda di campagne mediatiche ingiustificatamente denigratorie che, per come impostate, gettano discredito sia sul mondo agricolo che su quello industriale.Perciò, pur riconoscendo la difficoltà del quadro strutturale dell’area, con produzioni a basso livello di diversificazione a cui bisogna dare soluzioni di medio e lungo periodo, è necessario avviare contatti di mediazione mirata con le multinazionali, la cui presenza è di grande valenza economica per un comparto che non sta vivendo un periodo particolarmente favorevole. Ciò anche allo scopo di far meglio comprendere a tutti che ai non trascurabili danni economici si aggiungerebbero irreparabili danni di immagine per tutti i soggetti coinvolti nella filiera produttiva, multinazionali comprese. Nella ferma consapevolezza che non è con i proclami che si risolvono questioni che coinvolgono intere famiglie di agrumicoltori, il Dipartimento Agricoltura si è, da subito, messo al lavoro per ricercare positive modalità di ricomposizione delle frattura creata. Solo in tal modo è possibile pensare al futuro del segmento industriale che, nella giusta distrettualizzazione di filiera, può ancora svolgere un ruolo economico di rilievo nell’area della Piana di Gioia Tauro. Pertanto gli appelli alla preoccupazione sono accolti ma, con fermezza, dobbiamo reagire ad impostazioni ideologiche di parte, che nessun effetto concreto possono avere, se non quello di aggravare l’attuale già difficile situazione”.