Legalità e santità, intervento della Ferro al convegno dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace
“La riflessione sul tema ‘Legalità e Santità’ rappresenta un forte momento di esame delle coscienze, perché ci si possa allineare ad una legalità che non escluda Dio come punto di riferimento e come fonte di verità per l’uomo”. Lo ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, intervenendo questa sera al convegno “Legalità e Santità – a vent’anni dal documento ‘Educare alla Legalità’ della Cei”, organizzato all’auditorium “Casalinuovo” dall’Arcidiocesi di Catanzaro Squillace. Al convegno, moderato dal giornalista Rai Pasqualino Pandullo, hanno preso parte l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace mons. Vincenzo Bertolone; il gen. Adelmo Lusi, comandante della Regione Carabinieri Calabria; il prof. Antonio Visconi dell’Università Magna Graecia; mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano. “La storia europea degli ultimi cent’anni – ha detto Wanda Ferro - ha mostrato come sia stato possibile accordarsi su temi o questioni un tempo fuori discussione. Guardando a questa storia e pensando per un attimo alle leggi razziali emanate del secolo scorso o a quelle norme che privano l’uomo della sua capacità di cogliere la verità più alta e di perseguirla. Se pensiamo all’insieme di leggi che hanno dato la possibilità di intervenire prima della nascita - con l’aborto - e poi nel fine vita - con l’eutanasia-, ci rendiamo conto come legalità e verità nei fatti sono rimaste distanti, la loro alleanza è stata distrutta da un potere libero da ogni riferimento al vero bene per l’uomo e in definitiva libero da Dio. Ecco allora sorgere qui il vero problema, che ci coinvolge e ci interpella come politici di professione: se tutto è legalità non tutto è verità, non tutto è santità. Papa Benedetto, ha più volte osservato come accanto al necessario accordo democratico tra le parti in causa per emanare una legge è necessario anche l’accordo con quella verità che Dio ha posto nella natura delle cose e che l’uomo scopre con la sua ragione. Questa verità va oltre il puro consenso delle parti ed esige un atteggiamento di grande libertà e umiltà per riconoscerla. Proprio nell’ultimo viaggio in Germania il Santo Padre ha ricordato che ‘La politica deve essere un impegno per la giustizia e creare così le condizioni di fondo per la pace. Naturalmente un politico cercherà il successo senza il quale non potrebbe mai avere la possibilità dell’azione politica effettiva. Ma il successo è subordinato al criterio della giustizia, alla volontà di attuare il diritto e all’intelligenza del diritto. Il successo può essere anche una seduzione e così può aprire la strada alla contraffazione del diritto, alla distruzione della giustizia’. In questa luce la nostra responsabilità di governo appare in tutta la sua forza e drammaticità. Ogni politico di professione è chiamato ad allineare il più possibile il proprio agire al criterio della giustizia derivante da Dio. In questo modo la politica diventa vero servizio poiché immette nel processo democratico di decisione, nuove visioni e nuove prospettive capaci di salvaguardare la piena verità di ogni uomo e con ciò disporre nella pace il cammino della società”. “Come cristiana impegnata in politica – ha aggiunto Wanda Ferro -, posso testimoniare che ogni giorno molte sono le vie che ci vengono proposte perché da una legalità ispirata a Dio passiamo alla legalità lontana da lui, a volte difesa da un esercito di avvocati e di consulenti, che devono cogliere il lato debole della legge e rendere giusto ciò che è ingiusto e fattibile ciò che non è fattibile. L’auspicio è che da questo incontro spunti nei nostri cuori un desiderio: camminare in una idea di legalità che non escluda Dio e perciò non distrugga la verità dell’uomo. So con certezza, che tale cammino non sempre è agevole e spedito, e poiché esige la nostra testimonianza nel mondo a volte costa il proprio sangue, il proprio sacrificio, persino il proprio posto o la propria carica che si esercita per il servizio degli uomini”.