Provincia di Cosenza, gioco d’azzardo nuova emergenza sociale

Cosenza Attualità
Foto: Virgilio

Giovedì 1 marzo alle ore 11,30 presso la Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza, l’assessore provinciale alle Politiche Sociali Mimmo Bevacqua presenterà, nel corso di una conferenza stampa, un nuovo progetto della Provincia dal titolo: “Gioco d’azzardo, nuova emergenza sociale”. Nell’annunciare l’iniziativa, il Vice Presidente della Provincia ha sottolineato la forte valenza sociale e culturale di questo progetto.

“Oggi –ha detto- ci sono in Italia circa 800 mila dipendenti dal gioco d’azzardo all’interno di un’area di quasi 2 milioni di giocatori a rischio. Ma ciò che è ancor più allarmante è il fatto che in Calabria il numero dei dipendenti dal gioco d’azzardo è stimato in circa 20 mila dei quali quasi 7 mila sono nella nostra provincia”.

“Nell’affrontare tale problematica -ha aggiunto Bevacqua- la Provincia di Cosenza dimostra, ancora una volta, la sua particolare sensibilità su tematiche che rappresentano un vera e proprio allarme sociale per i costi derivanti sull’intera comunità e per i danni causati alle famiglie. Siamo, infatti, di fronte ad una vera e propria emergenza che non poteva lasciare indifferente chi ha sempre guardato al sociale con grande sensibilità e responsabilità rifuggendo spesso dai vecchi e logori schemi rigidi delle competenze”.

Il Presidente della Provincia di Cosenza, dal canto suo, nel ribadire l’impegno dell’ente nel campo delle problematiche sociali e dopo aver evidenziato gli investimenti effettuati a sostegno di un settore sempre più penalizzato dai continui tagli operati in questi anni dai governi nazionali, ha voluto sottolineare la lungimiranza e l’attualità di una problematica assai diffusa, ma ancora troppo poco considerata e compresa dalla società nel suo complesso.

“A tal proposito –ha concluso Oliverio- salutiamo con grande favore il fatto che anche la CEI, attraverso il cardinal Bagnasco, solo pochi giorni fa ha denunciato la gravità del fenomeno del gioco d’azzardo e la sua ricaduta fortemente negativa in termini sociali e morali”.

L’attività progettuale si articolerà in più fasi e porterà anche all’attivazione di uno sportello rivolto ai nuclei familiari.