Musella, Vibo provincia interamente coperta dalla ‘ndrangheta
Un polemica che sembrava essere rientrata e che invece con il passare dei giorni riscopre toni sempre più aspri. La pietra dello scandalo continua ad essere lo stabile sequestrato al clan Mancuso di Limbadi, ubicato in località Pettidirazza e piovuto addosso per delibera, come dichiarato dalla coordinatrice Adriana Musella, all’associazione antimafia “Riferimenti”. Poche settimane fa uno dei referenti sul territorio il testimone di giustizia Nello Ruello, inviato nel paese in provincia di Vibo per un sopralluogo. I lavori per l’allestimento dell’Università dopo il clamore dell’annuncio e l’entusiasmo iniziale risultano fermi. Il ministero dell’Interno aveva accolto l’idea del progetto e affidato i fondi ad un consorzio di comuni del vibonese. Qualcosa nel meccanismo deve essersi inceppato, inoltre si scopre che lo stabile anche se confiscato continua ad essere nella disponibilità dei Mancuso che sono i fattori del terreno circostante. Paradosso dei paradossi - dichiara la Musella – per entrare all’interno dell’edificio sequestrato alla ‘ndrangheta bisogna chiedere il permesso ai mafiosi che continuano ad essere i veri proprietari.
Dichiarazioni pesanti quelle fatte oggi dalla coordinatrice di Riferimenti che considera il contesto vibonese “Una provincia interamente coperta dalla ‘ndrangheta”, dove nonostante gli sforzi messi in campo, istituzioni e forze dell’ordine non riescono a farsi largo