Trenitalia, Greco (Mpa): ha ragione Orsomarso rescindere il contratto
“Se i treni bloccano la Calabria, la Calabria blocchi i treni”. Lo sostiene Orlandino Greco, vicesegretario nazionale (MPA) e Presidente del Consiglio Provinciale di Cosenza. Condivido pienamente- dichiara Greco- la linea d’azione tracciata dal consigliere Fausto Orsomarso con delega ai trasporti che si è detto pronto a rescindere il contratto con Trenitalia, dimostrando, così, a differenza di chi continua a rimanere immobile, di aver compreso la necessità di passare dalle parole ai fatti. E’ tempo - aggiunge- di compiere un ulteriore passo in questa direzione e, come io stesso ho sottolineato in più occasioni, la Calabria deve trovare il coraggio del riscatto anche attuando azioni di proteste forti e incisive come il blocco dei treni merci che dal Nord passano per il Sud. Se la politica del Gruppo FS – aggiunge- ha come suo obiettivo quello di lasciare a piedi i calabresi allora i calabresi non possono continuare ad aspettare un treno che non passerà più: quello della crescita economica e dello sviluppo sociale. Il Sud può partire da questa vicenda per invertire la corsa e dimostrare di avere tutte le possibilità per sostenersi da solo. E’ il momento di scommettere sulle nostre produzioni, sulle nostre imprese, sui nostri cittadini. Dobbiamo mandare indietro ogni frutto, ogni tessuto, ogni materia prima proveniente dal Nord.
Si tratta – secondo Greco – di avere il coraggio di puntare sulla propria autonomia, di porre al di sopra di tutto le nostre possibilità di crescita e di sviluppo, di difendere i cittadini e la loro indipendenza in un Paese spezzato a metà. I tagli indiscriminati attuati da Trenitalia nel Mezzogiorno d’Italia – spiega - spaccano il Paese in due e ci costringono a prendere atto che siamo di fronte a uno spietato tentativo di isolamento. Gli stessi tagli– afferma – dovrebbero essere invece considerati affare dell’intera Italia e non di una sola parte. Dovrebbero interessare allo stesso modo tutti gli italiani. E se per guadagnare questa convinzione è necessario che il Mezzogiorno reagisca, allora dobbiamo reagire, la Calabria deve reagire e ricorrere ad ogni tipo di azione necessaria fino al blocco dei treni merci che dal Nord passano per il Sud. Il meridione- continua- non è e non può essere considerato un comparto separato dal resto d’Italia e la nostra regione non è e non può essere relegata a riserva da battere solo nelle stagioni in cui è dichiarata aperta la caccia al voto. Meno treni per il Sud significa meno possibilità di muoversi da e per il Nord e questo implica, per esempio, per regioni come la Calabria meno turismo, ma anche un nuovo impoverimento per l’intero sistema Paese.
E’ necessario- continua- evitare la soppressione di nuovi convogli e promuovere nel contempo una politica di rilancio dei servizi del trasporto locale. A questo proposito voglio ricordare all’On. Orsomarso che la nostra regione aveva ed ha una grande risorsa rappresentata dalle Ferrovie della Calabria (ex Ferrorivie Calabro-Lucane), servizio sulla cui ripresa e valorizzazione si dovrebbe e potrebbe investire per promuovere sviluppo. Una politica di riorganizzazione e una strategia di interventi mirati è improrogabile se si vuole evitare che venga inferto un corpo mortale al diritto alla mobilità che per la Calabria comporterebbe, insieme una inevitabile indebolimento del già gracile apparato industriale, una ulteriore insostenibile contrazione occupazionale. Intorno a questi obiettivi la classe dirigente calabrese è chiamata a fare quadrato. Siamo all’ultima corsa- conclude Greco- ulteriori ritardi sarebbero imperdonabili pertanto è fondamentale lavorare alla costituzione di una vasto movimento meridionale di mobilitazione pronto allo protesta, ma anche in grado di elaborare proposte e individuare soluzioni.