Sanità: l’Asa si difende dalle accuse della Gdf
"Non abbiamo gonfiato le fatture e non c'e' stata nessuna truffa". Lo hanno detto i responsabili dei laboratori di analisi privati calabresi, i cui rappresentatnti hanno tenuto stamattina una conferenza stampa nella sede della Confindustria di Cosenza. Il riferimento e' ad un'operazione della Guardia di Finanza di Catanzaro che, il 29 febbraio scorso, ha denunciato 30 dirigenti delle ASP calabresi, contestando loro un danno erariale di 20 milioni di euro a seguito di un'indagine coordinata dalla Procura della Corte dei Conti. La Finanza ha anche annunciato che l'attenzione sarebbe stata adesso rivolta all'operato dei laboratori. Secondo l'accusa, i rimborsi a favore di laboratori di analisi privati sarebbero stati gonfiati applicando un tariffario che prevedeva importi di gran lunga superiori rispetto a quelli previsti dalla legge, invece del tariffario Bindi. Ci sarebbe anche stato un calcolo errato della "scontistica" prevista dai contratti e spesso le Asp non avrebbero neanche provveduto a detrarre completamente l'importo del ticket versato dai cittadini e gia' trattenuto dai laboratori di analisi privati. "Ma tutto questo non e' vero", dice Enzo Paolini, legale dei laboratori privati calabresi e anche presidente dell'Aiop, Associazione Italiana Ospedalita' Privata. "Sono stati solo applicati - spiega - i provvedimenti ministeriali e regionali, nonche' le sentenze del Tar che autorizzano ad utilizzare un certo listino. Penso che ci sia una volonta' precisa per strozzare questo settore", aggiunge Paolini. Per Francesco Bilotta, Presidente dell'Asa Calabria, "e' stato applicato un tariffario stabilito dai tribunali e che ha una tariffa media superiore a quello Bindi. La maggior parte delle regioni italiane non adopera affatto il tariffario Bindi". Presente anche Vincenzo D'Anna, che e' membro della 12a Commissione Affari Sociali della Camera - e anche presidente nazionale della Federlab Italia. "Il tariffario - ha detto D'Anna - Bindi e' stato abolito ben due volte, sia in sede di Tar che di Consiglio di Stato. E pertanto e' inapplicabile".