Stillitani valuta positivamente l’approvazione della legge contro il lavoro irregolare

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Francescantonio Stillitani

L’Assessore regionale al lavoro e formazione Francescantonio Stillitani – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - in merito all’approvazione da parte del Consiglio Regionale della proposta di legge n.157/9^ “Disposizioni dirette alla tutela della sicurezza e alla qualità del lavoro, al contrasto e all’emersione del lavoro non regolare”, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Si tratta di un salto di qualità concettuale e di civiltà per la Calabria, è la prima legge regionale sul contrasto al lavoro irregolare che viene approvata dal Consiglio. Ci sono dei punti qualificanti quali la creazione di una "centrale allarme emersione", la costituzione di una cabina di regia che coordinerà tutti i soggetti coinvolti che si interessano di lavoro irregolare e l’individuazione di parametri di regolarità di congruità del lavoro. Si rafforza e rimane quindi la grande dimostrazione di volontà da parte della Giunta Scopelliti e dell’intero Consiglio Regionale di voler non solo creare nuove opportunità occupazionali, ma anche di contrastare tutte le forme di lavoro irregolare. Una buona politica in favore dell’occupazione, infatti, non può prescindere da un’attenta attività nel contrasto al quello irregolare. Su quest’ultimo argomento - ha aggiunto l’Assessore Stillitani – stiamo ottenendo buoni risultati, nell’ultimo anno in Calabria il lavoro in nero è diminuito di 7.000 unità, siamo passati, infatti, da 149.000 a 142.000 lavoratori irregolari. L’approvazione di questa legge consentirà di migliorare ulteriormente questi dati, con tutto quello che ne consegue in termini di ricadute positive per i lavoratori. Questa normativa – ha concluso l’Assessore Stillitani - oltre ad un’attività punitiva del lavoro irregolare, prevede una campagna di informazione e concertazione con le associazioni datoriali che permetteranno alle imprese di conoscere quali sono le modalità di assunzione, oltre a spiegare alle stesse che non conviene più mantenere, sotto forma irregolare, un lavoratore”.