Piano Trasporti e Infrastrutture: nota del sindacato dei lavoratori
"Che su trasporti e infrastrutture si giochi lo sviluppo del prossimo futuro della regione Calabria crediamo sia abbastanza chiaro a tutti gli attori della politica calabrese. Finalizzare in maniera unitaria le proposte e gli intenti da presentare all’incontro in programma nei prossimi giorni con il Ministro per le infrastrutture Corrado Passera, era fondamentale proprio per fornire al Ministero una visione di insieme chiara e precisa sulle priorità che riguardano i trasporti calabresi. Non si capisce - si legge in una nota del Sindacato Unitario Lavoratori - perchè il documento promulgato ieri dall’assemblea regionale non ha raccolto il consenso di tutte le forze politiche. La condivisione del programma degli interventi, vitale non solo per il rilancio dei trasporti regionali ma per la stessa sopravvivenza economica della Regione, non può e non deve avere prese di distanza da parte di nessuno. I cittadini calabresi sono stanchi dello scarica barile e non credono più ai salvatori della patria. Anche se Il percorso doveva essere condiviso a monte e non arrivare in dibattimento con punti ancora “in sospeso” ci sembra alquanto superficiale il comportamento di quelle forze politiche che non hanno voluto essere protagonisti fino in fondo su un progetto che potrebbe cambiare il futuro della Calabria.
Il SUL - si legge ancora - che ritiene indispensabili e di priorità assoluta (rispetto ad altre che potranno venire nel tempo, una volta realizzate le opere contenute nel documento) le attività fissate con l’ordine del giorno approvato a maggioranza stigmatizza, in questo momento di crisi, il comportamento della politica. Non si può pensare che qualcuno possa avere riserve o che si possa ancora discutere sulla necessità di completamento della A3 o della SS106 per rendere la nostra regione “europea” come le altre regioni d’Italia, così come non si può pensare che si possa aspettare altro tempo per estendere l’alta velocità e l’alta capacità sulla Battipaglia - Reggio Calabria se si vogliono avere le medesime condizioni per poter competere a pari livello con le restanti regioni italiane. Bisogna dire basta e dirlo con forza a tutti i soprusi che la nostra terra subisce ogni giorno da parte del Governo centrale. È ora che si faccia qualcosa, se necessario anche eclatante, per evidenziare la necessità di valorizzare e potenziare il nostro sistema aeroportuale. Anche a livello locale bisogna fare una seria riflessione visto lo sfascio che regna nel Trasporto Pubblico Locale e la Regione non può continuare a fare orecchio da mercante.
Ferrovie della Calabria che rappresenta la più grande azienda del trasporto pubblico calabrese, dopo gli sforzi dei lavoratori, ha bisogno di passare dalla fase di risanamento ad una fase di rilancio. Anche su questo pretendiamo che si faccia chiarezza. L’altra piaga che rischia di incancrenirsi è il Porto di Gioia Tauro, su cui spesso ci si fa grandi, ma che in realtà è abbandonato da sempre. Non è più possibile perdere un minuto se non si vuole lasciare alla concorrenza africana il monopolio del traffico contenitori nel Mediterraneo e non si può più pensare di rimandare la “completa realizzazione del nodo intermodale di Gioia Tauro ed il potenziamento delle Infrastrutture portuali”. Tutto questo si potrà realizzare se non si continua a giocare a fare i primi della classe e se si uniranno tutte le forze, senza interessi di bottega, su quello che è il fine primario: “il bene della Calabria”."