Scalzo: quella di Abramo su Parco Romani è mera campagna elettorale
“Il candidato Sergio Abramo ha dichiarato la necessità dell'apertura di Parco Romani. Si tratta con evidenza di mera propaganda elettorale. L’intera vicenda del Parco Romani è invero responsabilità della precedente sindacatura di Abramo, come il blocco del centro commerciale è la conseguenza voluta dallo schieramento politico e dai grandi elettori di Abramo”. E’ quanto si legge in una nota stampa di Salvatore Scalzo, candidato a sindaco per il centro-sinistra, in relazione alle recenti dichiarazioni di Abramo.
“Ognuno ricorderà, infatti, come le difficoltà nella costruzione del parco commerciale, siano cominciate proprio durante le due amministrazioni Abramo, tra il 98 e il 2003. Soltanto dopo aver approvato il Piano di Recupero Urbano, l’amministrazione Abramo – continua Scalzo – ha scoperto che una parte della struttura preesistente era stata costruita in maniera abusiva, mettendo in gravissime difficoltà le molte famiglie ed operatori che avevano investito nella struttura commerciale. Dopo aver rilasciato l’autorizzazione, il Comune decise allora di acquisire l'area sulla quale sorgeva il Parco Commerciale, annettendola così al patrimonio comunale. Per poter proseguire i lavori, il costruttore fu obbligato così a corrispondere una cifra che si aggirava attorno a tre milioni di euro. Una cifra derivante anche da una supervalutazione dell'area. Da qui presero il via tutti i problemi e i ritardi nello sviluppo del progetto”.
“Catanzaro ha bisogno di futuro. Quando non aiuta a programmare – si legge nella nota di Scalzo – è spesso inutile ripercorrere il passato, soprattutto se non è nobile, come la storia del governo di questa città. Rifare la cronaca delle sindacature precedenti è un vezzo con il quale Abramo pensa di conquistare voti con false ricostruzioni delle vicende e false promesse. Ma pur senza rimanere imprigionati nella storia delle passate sindacature, è necessario conquistare un minimo di verità durante questa campagna elettorale, soprattutto contro le false promesse che non potranno essere mantenute. È noto, infatti, che Abramo possa sostenere soltanto a parole, e non con i fatti, la riapertura del Parco, dal momento che la conclusione di questa vicenda così dannosa per molte famiglie catanzaresi è stata bloccata ed urta con gli interessi difesi da chi sostiene la sua candidatura. Questi stessi interessi si sono già manifestati nell'ostacolare la pratica di finanziamento ministeriale, relativa al centro espositivo fieristico durante l'amministrazione Traversa”.
“La parte politica che rappresento – conclude Scalzo – è la sola con mani libere e volontà reale per assicurare l'apertura del Parco e la creazione di tutte le infrastrutture necessarie per la piena valorizzazione dell'area”.