Epidemiologia Ambientale, Arpacal avvia indagine a Rosarno

Calabria Attualità

"Un’indagine epidemiologica ed ambientale ad ampio spettro sarà realizzata dal Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) nel rione Fera del comune di Rosarno, oggetto di diverse segnalazioni negli ultimi tempi su una presunta connessione tra potenziali fattori inquinanti e patologie tumorali. - Comunica una nota stampa - Per fare il punto della situazione sui percorsi analitici da intraprendere, il direttore del Dipartimento reggino dell’Arpacal, Dr.ssa Angela Diano, ha convocato una riunione tecnica alla presenza del signor Raffaele Lavorato, quale portatore di interessi della comunità rosarnese e tra i più attivi cittadini che ha segnalato all’Arpacal questa preoccupazione diffusa.

“L’indagine – ha dichiarato la dr.ssa Angela Diano - dovrà prevedere due fasi parallele: un monitoraggio ambientale che integri i dati già in possesso di Arpacal per le matrici aria, radiazioni ionizzanti e amianto, e un’indagine epidemiologica accurata sul territorio di Rosarno, in un’area circoscritta a cura del CERA (Centro Epidemiologico Regionale Ambientale) che, in riferimento ai dati forniti ed in rapporto alle patologie riscontrate, possa condurre ad un eventuale monitoraggio mirato alle matrici ambientali. In attesa di apprendere i risultati epidemiologici del CERA, il dipartimento svolgerà controlli e monitoraggi programmati nell’area, oggetto dell’attività istituzionale ordinaria dei Servizi tecnici del Dipartimento”.

Emilio Centorrino, tecnico del servizio tematico Aria, ha illustrato l’attività del servizio e la tipologia di controlli sulla qualità dell’aria, effettuati sulla Piana di Gioia Tauro, in cui ricade il comune di Rosarno, considerando le numerose attività produttive che impattano sul territorio e la sua conformità geografica. I dati ambientali prodotti dall’attività di controllo della qualità dell’aria effettuata sia con laboratori mobili durante le campagne di monitoraggio svolte a Galatro, Gioia Tauro, Rizziconi, Cittanova, Serrata e San Ferdinando nel periodo compreso tra il 2010 ed il 2011 e sia controllando e validando i dati prodotti dalle cabine site a Gioia Tauro, Rosarno, Polistena e Laureana di Borrello non hanno evidenziato particolari criticità come pubblicato nei rapporti presenti nel sito internet istituzionale dell’Arpacal. - Continua la nota - I dati costituiranno lo storico cui fare riferimento per lo studio ambientale. Centorrino ha proposto di programmare il posizionamento del mezzo mobile nell’area di Rosarno e di effettuare anche un controllo dell’aria dal punto di vista della radioattività.

Yvon Salvatore Torre, tecnico del Servizio Tematico Radiazioni e Rumore, ha presentato i dati relativi agli anni 2008-2009 relativamente ai controlli effettuati su stazioni radiobase per telefonia mobile (misure di campi elettromagnetici ad alta frequenza) nella piana di Gioia Tauro ed in particolare i dati su una stazione radiobase ubicata in prossimità del rione Fera. Sono state effettuate, inoltre, delle misure di campi elettromagnetici a bassa frequenza relativamente agli elettrodotti in alcuni punti della cittadina di Rosarno. Durante tutti gli accertamenti strumentali precedentemente elencati, i valori misurati rientravano nei limiti stabiliti dalle normative vigenti.

Pasquale Laganà, tecnico del Servizio Suolo e Rifiuti, ha proposto un monitoraggio su zone circoscritte per le fibre aerodisperse mediante le apparecchiature in dotazione, naturalmente dopo un generale controllo ispettivo sulle condizioni delle lastre di “eternit” (cemento-amianto) presenti sulle coperture di diversi manufatti della zona. In merito alla discarica di Zimbario, sita nell’area di interesse, Laganà ha infine precisato che è stato effettuato di recente, su richiesta dell’Amministrazione Provinciale, uno studio, realizzando numerosi sondaggi sul corpo della discarica e sottoponendo ad analisi venti campioni di terreno prelevato a diverse profondità, e quattro campioni di acqua sotterranea, il cui esito non ha fornito dati allarmanti.

Il dirigente del Cara, dott. Michelangelo Iannone, nel suo intervento ha ribadito come non ci sia un registro tumori regionale in Calabria; sarà, comunque, possibile attingere ai dati che il Centro possiede sulle patologie oncologiche nella zona di Rosarno dal 1985 al 2001. Il dott. Iannone ha proposto una metodologia operativa che prevede di circoscrivere la zona per consentire la corretta elaborazione dei dati che saranno forniti dai medici di base e dai pediatri che il Centro coinvolgerà nell’indagine. - Conclude la nota - Dall’analisi e dal confronto dei dati si potranno effettuare eventuali campagne di monitoraggio indirizzando la prosecuzione degli interventi di controllo su matrici ambientali specifiche.

“L’approccio ad un tema di rilevanza sociale così delicato e sentito – ha concluso la Dr.ssa Diano - deve essere affrontato utilizzando le migliori tecniche e competenze, affinché i dati prodotti, messi a disposizione da Arpacal per la comunità locale e scientifica, possano essere utilizzati per formulare proposte o elaborare piani di controllo ambientale e sanitario”."